Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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144 MARZIANO CIOTTI<br />
richi <strong>di</strong> titoli, favori, ricchezze; no, poiché egli vive nel Veneto, dove sono<br />
tanti e tanti i martiri moderati che scontarono a quattrini sonanti le<br />
loro valorose, gloriose, meravigliose imprese; e sa benissimo al contrario<br />
come il venerando Dottore Antonio Andreuzzi morisse poverissimo;<br />
come suo figlio Silvio abbia abbandonato l’Italia per <strong>di</strong>sperazione<br />
e stia facendo il me<strong>di</strong>co nella Repubblica Argentina – come sua moglie<br />
si trovi in squallide ristrettezze finanziarie – e come finalmente i suoi<br />
nipoti siano raminghi per il mondo a guadagnarsi da vivere lavorando<br />
onoratissimamente. Egli sa benissimo come il Tolazzi lavori indefessamente<br />
per mantenere la sua famigliuola, e come il modesto autore <strong>di</strong><br />
queste pagine viva oscuro, povero, ignorato in un melanconico angolo<br />
del Friuli, in lotta coi bisogni più urgenti dell’esistenza. Finalmente è<br />
appena coperta la fossa che racchiude le spoglie del tipo il più cavalleresco<br />
del Friuli – del prode dei pro<strong>di</strong> – <strong>di</strong> quell’uomo modesto, coraggioso,<br />
eroico che fu Gio. Battista Cella. E veggo ancora gli onesti <strong>di</strong> tutti<br />
i partiti asciugarsi una furtiva lagrima nel rivolgere il pensiero alla<br />
tragica e <strong>di</strong>sgraziata sua fine.<br />
Del resto – giunto al termine <strong>di</strong> queste pagine – <strong>di</strong>chiaro altamente che<br />
non conservo rancore all’Avvocato d’Agostini <strong>di</strong> quanto scrisse intorno<br />
ai Moti del Friuli nel 1864; anzi gli sono grato d’avermi offerto l’occasione<br />
<strong>di</strong> raddrizzare qualche strampalato giu<strong>di</strong>zio o qualche arrischiata<br />
opinione, e <strong>di</strong> affermare ai miei concitta<strong>di</strong>ni che noi tutti nel muovere<br />
a quell’impresa non avevamo in mente che il bene del nostro paese,<br />
e in cuore la speranza <strong>di</strong> vederlo presto libero ed in<strong>di</strong>pendente.<br />
Montereale, ottobre 1880<br />
<strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong>