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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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In terra <strong>di</strong> Francia, nei Vosgi<br />

qualche sosta e che ivi se n’aspettavano altre… Purtroppo la morte<br />

ci aiutava nel soccorrere i morenti! Ritornando alle case <strong>di</strong> prima,<br />

trovai spirati 6 <strong>di</strong> coloro lasciati agonizzanti, e questi assieme a tutti<br />

i morti li feci mettere assieme in una camera con l’intenzione <strong>di</strong><br />

verificarne il nome il giorno dopo. E bisognava per mancanza <strong>di</strong> paglia<br />

e <strong>di</strong> coperte deporli sulla nuda terra. 64<br />

Ettore Socci, che fu con Garibal<strong>di</strong> nel ’66 e nel ’67, racconta<br />

della campagna dei Vosgi in un <strong>di</strong>ario dalla prosa schietta, ricco<br />

<strong>di</strong> dettagli e considerazioni interessanti:<br />

Dopo aver camminato un poco, noi del battaglione, comandato<br />

da <strong>Ciotti</strong>, arrivammo in un piccolo villaggio situato al Nord <strong>di</strong> <strong>La</strong>nternay,<br />

e quì dalla bocca stessa dei villici sapemmo che i Prussiani,<br />

prima <strong>di</strong> partire, avevan fatto man salva <strong>di</strong> tutto il bestiame.<br />

Di cibo non ci era da parlarne, e noi si aveva un appetito numero<br />

uno; una sola botteguccia era aperta, ma anche in questa non si<br />

trovavano che pochi pezzucci <strong>di</strong> pane; li <strong>di</strong>videmmo da buoni fratelli,<br />

ma appena si cominciavano a <strong>di</strong>vorare, eccoti <strong>di</strong> nuovo l’or<strong>di</strong>ne<br />

d’imme<strong>di</strong>ata partenza. Ragazzi miei, non è il fuoco che costituisce<br />

l’amaro <strong>di</strong> una campagna, che anzi ne è la pagina bella; sono le privazioni<br />

e gli stenti, a cui però <strong>di</strong> buon grado deve assoggettarsi il soldato<br />

dell’idea. Noi eravamo stanchi, le gambe non ci reggevano più,<br />

i respiri si elevavano a mala pena dal petto, ma il nostro lavoro non<br />

era terminato, bisognava finirlo, come volea Garibal<strong>di</strong>, e o male o<br />

bene noi lo facemmo ed ecco come andò.<br />

Il Generale voleva sorprendere Digione, ed era sicuro d’impadronirsene<br />

con uno dei suoi colpi <strong>di</strong> mano e vi garantisco che sarebbe<br />

riuscito.... Oh! mille valorosi <strong>di</strong> più o duemila vigliacchi <strong>di</strong> meno, e<br />

avreste veduto! Noi ci inoltrammo silenziosi lungo la strada; avevamo<br />

avuto il comando <strong>di</strong> non scaricare il fucile; quatti quatti senza respirare<br />

nemmeno, col cuore che ci batteva forte forte, procedevamo<br />

in mezzo a quel buio d’inferno; nessun rumore si sentiva all’intorno:<br />

un acquazzone tremendo ci percoteva da tutti i lati. Noi marciavamo<br />

per primi insieme ad una compagnia <strong>di</strong> francs tireurs, <strong>di</strong>etro a noi venivano<br />

<strong>di</strong>versi battaglioni <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>e mobili e l’artiglieria. Così giungemmo<br />

fino a un chilometro dalla città; pareva che i Prussiani non si<br />

fossero anche accorti <strong>di</strong> noi; un subitaneo schioppettio <strong>di</strong> fucilate ci<br />

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