Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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104 MARZIANO CIOTTI<br />
<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>, e v’intimo che ne facciate avvertiti quei <strong>di</strong> Capo <strong>di</strong><br />
Ponte, Ferrucci e compagni.<br />
Voleva parlare una volta ancora, ma prese la parola il Zuzzi. Mi alzai<br />
sdegnato, lanciando non so quali parole <strong>di</strong> risentimento.<br />
Il Zuzzi mi <strong>di</strong>sse: – Se voi insorgete, noi vi abbandoneremo, e andremo<br />
oltre il Mincio, e allora che si <strong>di</strong>rà <strong>di</strong> Voi?<br />
– Di voi si <strong>di</strong>rà che foste vili!<br />
Con queste parole ci lasciammo il giorno sei, per mai più vederci nel<br />
Veneto durante la mossa. Ma altri colpi più terribili erano riserbati al<br />
mio cuore!<br />
Arrivato in quel giorno (era il 6 ottobre) a S. Daniele fui sorpreso all’Albergo<br />
Rovere dal signor Picco <strong>di</strong> Ospedaletto, uno dei cal<strong>di</strong> operai<br />
che il giorno prima aveva fatto più lusinghiere promesse al Tolazzi, il<br />
quale con volto irato mi <strong>di</strong>sse:<br />
– Come dunque la pensa, signor dottore? Lei ha mandato Tolazzi per<br />
combinare l’attacco della guarnigione <strong>di</strong> Ospedaletto (avamposto del<br />
forte <strong>di</strong> Osoppo), contro il parere del comitato <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne?... Così ella<br />
vuol rovinare il nostro Paese?... Io le intimo dunque in nome del dott.<br />
Dall’Angelo (giovane avvocato d’ingegno che aveva da poco abbandonato<br />
il partito moderato per unirsi a noi ed ai nostri <strong>di</strong> Ospedaletto) a<br />
desistere dall’impresa che farebbe incen<strong>di</strong>are la nostra casa.<br />
L’intimazione fatta con voce irata stava per compromettermi. Condussi<br />
il Picco da parte, e stentai a calmarlo, sebbene lo conoscessi a pieno<br />
per un buon patriota, uomo eccellente, ma <strong>di</strong> limitata intelligenza. Calmato,<br />
mi <strong>di</strong>sse che trovandosi a U<strong>di</strong>ne il dott. G. Batta Marioni * <strong>di</strong> Tolmezzo,<br />
da moderato e bonapartista si era da poco a noi convertito, era<br />
stato informato dal comitato <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, contrario ad ogni impresa, che<br />
quelli <strong>di</strong> Navarons, e <strong>di</strong> Capo <strong>di</strong> Ponte, volevano agire sotto gli or<strong>di</strong>ni<br />
<strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong> e sotto l’impressione del mazziniano Andreuzzi presidente<br />
e del riscaldato Tolazzi.<br />
Non valsero le persuasioni, e fui costretto, a custo<strong>di</strong>a del secreto della<br />
congiura, rilasciargli un biglietto per l’irato dott. Dall’Angelo, nel quale<br />
mi ricordo <strong>di</strong> aver scritto queste parole: “In onta alla spiegata vostra<br />
contrarietà, ed al veto intimatemi da alcuni pseudo-membri del comitato<br />
d’Azione, la nostra iniziativa avrà luogo e libera sarà la nostra banda<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>rigersi ove il veto glaciale non faccia sentire la sua influenza e<br />
ove la rabbiosa bava dei moderati non avveleni i generosi sentimenti <strong>di</strong><br />
chi vuole la patria libera”.<br />
* Tita Marioni si unirà qualche giorno dopo alla banda <strong>di</strong> Andreuzzi.