Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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Con i Cacciatori delle Alpi<br />
l’Italia, che nell’avventurosa leggenda del suo risorgimento doveva<br />
dare gli uomini che fecero Calatafimi, Monterotondo e Digione. 7<br />
Sappiamo molto poco, delle imprese militari <strong>di</strong> <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong><br />
nel ’59 ma, leggendo queste righe, sembra quasi che Garibal<strong>di</strong><br />
avesse voluto parlare proprio <strong>di</strong> lui che si <strong>di</strong>stinguerà negli anni<br />
seguenti appunto nelle battaglie delle suddette località.<br />
<strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> non era che uno delle migliaia <strong>di</strong> giovani pervasi<br />
da una specie <strong>di</strong> delirio generazionale, <strong>di</strong> entusiasmo ed esaltazione<br />
collettiva, che resero possibile l’Unità d’Italia. Questi<br />
giovani si riconoscevano in Garibal<strong>di</strong> e furono ammaliati dalla<br />
sua figura tanto da seguirlo, come nel caso del Nostro, in tutte le<br />
sue campagne <strong>di</strong> guerra.<br />
<strong>La</strong> figura <strong>di</strong> <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> segue fedelmente lo stereotipo<br />
del garibal<strong>di</strong>no: entusiasta, ar<strong>di</strong>mentoso ma anche preparato all’obbe<strong>di</strong>enza<br />
e al sacrificio. Dirà <strong>di</strong> lui Pietro Cristofoli: *<br />
È stato un valoroso, sempre devoto, anche successivamente, al<br />
duce... 8<br />
Dopo il battesimo del fuoco <strong>di</strong> Varese i Cacciatori delle Alpi si<br />
<strong>di</strong>ressero su Como e, a S. Fermo, sbaragliarono gli austriaci che<br />
si ritirarono dalla città permettendo alle truppe garibal<strong>di</strong>ne una<br />
entrata trionfale. Il 29 maggio Garibal<strong>di</strong> attacca il forte <strong>di</strong> <strong>La</strong>veno<br />
per garantirsi un collegamento con il Piemonte. Ricor<strong>di</strong>amo<br />
un protagonista <strong>di</strong> quei giorni, il grande scrittore e poeta Ippolito<br />
Nievo, friulano d’adozione in quanto passò l’infanzia in Friuli,<br />
nel castello <strong>di</strong> Colloredo <strong>di</strong> Monte Albano. **<br />
* Uno dei Mille nativo <strong>di</strong> San Vito al Tagliamento.<br />
** Ippolito Nievo (Padova 1831-1861). Perì misteriosamente nel naufragio del<br />
piroscafo Ercole mentre ritornava dalla Sicilia con i documenti dell’amministrazione<br />
della campagna garibal<strong>di</strong>na. Fu scrittore <strong>di</strong> grande importanza per la<br />
letteratura italiana <strong>di</strong> cui ricor<strong>di</strong>amo tra le raccolte poetiche: Amori Garibal<strong>di</strong>ni<br />
e soprattutto l’opera maggiore Le Confessioni d’un Italiano, terminato nel<br />
1858 e pubblicato nel 1867 con il titolo Confessioni <strong>di</strong> un ottuagenario. Le vicende<br />
della tragica scomparsa in mare <strong>di</strong> Ippolito, per l’affondamento del vapore<br />
“Ercole”, sono state raccontate con grande suggestione dal pronipote Stanislao<br />
Nievo ne Il prato in fondo al mare, Mondadori, Milano, 1974.<br />
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