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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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200 MARZIANO CIOTTI<br />

Nella solitu<strong>di</strong>ne della sua isola, Garibal<strong>di</strong> iniziò quello che doveva<br />

essere l’ultimo periodo della sua esistenza. <strong>La</strong> sua vita <strong>di</strong>venne<br />

semplicissima: sui documenti d’identità compariva come:<br />

“Giuseppe Garibal<strong>di</strong>, agricoltore”. Curava le sue pecore e portava<br />

col carretto i suoi meloni alla Maddalena per venderli a cinque<br />

lire la carrettata. Era però sempre presente in lui il pensiero del<br />

<strong>di</strong>ritto dei popoli alla libertà. Aveva sempre auspicato, già dal 15<br />

ottobre 1860 nel suo “Memorandum alle potenze”, che si formassero<br />

gli Stati Uniti d’Europa per porre fine a tutte le contese. A<br />

<strong>di</strong>spetto <strong>di</strong> quanti vogliono <strong>di</strong>pingere un Garibal<strong>di</strong> militarista,<br />

sempre pronto a “menar le mani” egli, al contrario, metteva spesso<br />

in evidenza con sdegno come gli Stati europei sprecassero miliar<strong>di</strong><br />

in apparati <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione anziché impiegarli a fomentare le<br />

industrie e a <strong>di</strong>minuire le miserie umane. 69<br />

Garibal<strong>di</strong> appoggiò con passione la lotta della 1ª Internazionale<br />

per il <strong>di</strong>sarmo e l’eliminazione degli eserciti permanenti affinché<br />

milioni <strong>di</strong> soldati addestrati per uccidersi l’un l’altro fossero restituiti<br />

all’industria e all’economia agricola. 70<br />

* L’11 giugno 1871 scrisse a Garibal<strong>di</strong>: “Mio caro Garibal<strong>di</strong>, la vostra nobile<br />

lettera mi ha profondamente commosso. Io so il mio destino come voi il vostro.<br />

Eccomi fuori dal Belgio, come fuori dall’Assemblea. Ho dovuto abbandonar<br />

questa, per avervi <strong>di</strong>feso, debbo lasciar quello, per aver <strong>di</strong>feso il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> asilo.<br />

Ma è bene sia così, e io ne sono contento. Amico mio, mio Eroe, arrivederci<br />

quanto prima. Vi stringo la mano. Victor Hugo”.

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