Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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ibal<strong>di</strong>ni e che tutti poi hanno lavorato per il bene del paese col programma<br />
del Partito d’Azione.<br />
Distribuito a ciascuno il lavoro possibilmente a seconda delle attitu<strong>di</strong>ni<br />
fisiche e morali, ognuno <strong>di</strong> essi all’opera con animo volenteroso rispose.<br />
Va senza <strong>di</strong>re che in tutte le altre province venete si istituirono simili<br />
comitati, che si misero fra loro in armonia.<br />
Prima nostra cura fu quella <strong>di</strong> riparare ai guasti che i campioni del <strong>La</strong>farinianismo<br />
* ci avevano arrecato.<br />
I nostri sforzi non restarono del tutto infruttuosi, giacché la massima<br />
parte degli operai da loro favoriti, rimessi sul vero sentiero dal nostro<br />
programma, tornarono con noi. Le speranze si ravvivarono in tutti e la<br />
voce “del lasciar fare a chi tocca” non trovò più eco.<br />
Accortosi il comitato <strong>La</strong>fariniano dello scacco subito, ricorse alle arti<br />
antiche: propose una fusione (ad avvalorarla girava la notizia <strong>di</strong> un abboccamento<br />
del Re con Garibal<strong>di</strong>) e fece l’offerta me<strong>di</strong>ante i fratelli<br />
Antonio e Leonardo Rizzani, cugini a Francesco Rizzani facente parte<br />
del nostro Comitato, <strong>di</strong> trentamila fucili e <strong>di</strong> mille rivolver e <strong>di</strong> denaro<br />
quanto abbisognasse.<br />
Pietro Bonal<strong>di</strong>, Gio. Batt. Cella e Giovanni Pontotti me ne parlarono e<br />
capii che erano caduti nel laccio. Cercai <strong>di</strong> persuaderli dell’inganno,<br />
procurai loro la lettera che in quei giorni avevo scritto a <strong>di</strong>fesa del colonnello<br />
Chiassi mio amico, documento importante dell’ostilità e in<strong>di</strong>gnazione<br />
<strong>di</strong> quei del Governo del Re, e così riuscimmo a mantenerci<br />
sopra un terreno <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, cercando <strong>di</strong> scoprire i loro mezzi senza lasciarci<br />
sfuggire i nostri.<br />
Prima <strong>di</strong> dar risposta all’insi<strong>di</strong>osa proposizione il Cella andò a Lugano,<br />
ad interrogare Mazzini che fu del mio parere.<br />
Ritornato il Cella, si presentava agli ultimi <strong>di</strong> novembre al comitato <strong>La</strong>fariniano,<br />
rappresentato dal sig. Giuseppe Giacomelli <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne non autorizzato<br />
ad accettare l’offerta.<br />
Cercava <strong>di</strong> schivarsi con scuse domandando proroghe alla consegna;<br />
ma infine, incalzato dal Cella a decidersi, rispondeva:<br />
– Cosa pretendono <strong>di</strong> far loro signori del Partito d’Azione, senza il Governo?<br />
Conosciamo già le loro intenzioni!<br />
* Da: <strong>La</strong> Farina (ve<strong>di</strong> a pagina 90).<br />
In Friuli con Antonio Andreuzzi<br />
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