Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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Lungo la linea del Mincio<br />
Per seguire le operazioni <strong>di</strong> arruolamento egli si avvaleva dei<br />
suoi fedeli ufficiali e tra questi, naturalmente, <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong><br />
che, nominato Capitano ebbe incarico <strong>di</strong> Ispettore in prossimità<br />
del confine austriaco, segnato allora dal fiume Mincio. L’attività<br />
dei garibal<strong>di</strong>ni mirava a costituire un nucleo <strong>di</strong> patrioti per invadere<br />
il Trentino, sobillare un’insurrezione e costringere il Re ad<br />
intervenire con l’esercito. Il Re stesso aveva fatto intendere nei<br />
contatti con Garibal<strong>di</strong> e Mazzini che ciò era possibile; anche la<br />
posizione ambigua del primo ministro Rattazzi, che manteneva<br />
buoni legami con tutti ed evitava decisioni rigide, lasciava ben<br />
sperare. L’attivismo garibal<strong>di</strong>no preparò l’invasione del Trentino<br />
per il 19 maggio 1862 e la notizia giunse a Torino sollevando le<br />
proteste della destra e dei monarchici. Forti furono le pressioni<br />
su Rattazzi perché prendesse finalmente una posizione decisa<br />
contro gli avventurismi <strong>di</strong> Mazzini e Garibal<strong>di</strong> e <strong>di</strong>mostrasse<br />
quin<strong>di</strong> fedeltà alla corona. E il Primo Ministro si mosse: fece occupare<br />
militarmente i passi prima del confine austriaco, sequestrare<br />
le armi e le munizioni raccolte, e arrestare a Sarnico, a Trescore<br />
e a Palazzolo 123 volontari, fra i quali il colonnello Nullo * ,<br />
<strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> e numerosi reduci dei Mille, traducendoli nelle<br />
carceri <strong>di</strong> Milano, Alessandria e Brescia. Proprio a Brescia, il 16<br />
maggio, una manifestazione popolare protestò e si affollò intorno<br />
alle carceri per liberare gli arrestati.<br />
L’esercito, non riuscendo a scioglierla, fece fuoco: uccise quattro<br />
citta<strong>di</strong>ni e ne ferì sei. L’eco <strong>di</strong> questi fatti commosse il Paese;<br />
ci furono <strong>di</strong>mostrazioni a Milano, a Genova, a Napoli e a Palermo;<br />
la stampa moderata addossò a Garibal<strong>di</strong> la colpa, quella democratica<br />
invece espresse le lo<strong>di</strong> del Generale e si <strong>di</strong>chiarò favorevole<br />
ad ogni tentativo rivolto a liberare il Veneto e Roma.<br />
* Francesco Nullo (Bergamo 1825 – Polonia 1863). Volontario nel 1848-49 a Milano<br />
e a Roma con Garibal<strong>di</strong> che seguì nella ritirata. Combattè a Varese e S. Fermo<br />
nel ’59 e nel ’60 è tra i Mille; nel 1862 è sull’Aspromonte. Dopo l’amnistia accorse<br />
in Polonia a capo <strong>di</strong> una legione da lui comandata e cadde eroicamente.<br />
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