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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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40 MARZIANO CIOTTI<br />

vano a impossessarsi imme<strong>di</strong>atamente delle terre demaniali, promesse<br />

dallo stesso Garibal<strong>di</strong>, fu deluso perché il Generale e i politici<br />

della sinistra garibal<strong>di</strong>na e mazziniana volevano prima <strong>di</strong><br />

tutto il successo militare della spe<strong>di</strong>zione. Tra la fine <strong>di</strong> giugno e<br />

i primi <strong>di</strong> luglio Garibal<strong>di</strong>, per garantirsi tale successo, cominciò<br />

a stringere rapporti con i gran<strong>di</strong> proprietari terrieri i quali, purché<br />

nulla cambiasse per loro, erano <strong>di</strong>sposti ad assumere atteggiamenti<br />

liberali e favorevoli a Casa Savoia. Nel Gattopardo il<br />

Principe <strong>di</strong> Salina esplicita chiaramente questa filosofia: Se non ci<br />

siamo anche noi, quelli ti combinano la repubblica. Se vogliamo che<br />

tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. 12<br />

I conta<strong>di</strong>ni cominciarono a guardare con <strong>di</strong>ffidenza alla politica<br />

<strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>, soprattutto dopo che i garibal<strong>di</strong>ni repressero i<br />

moti rurali quando, in perfetta legalità, venne richiesta la promessa<br />

<strong>di</strong>visione dei terreni demaniali. *<br />

Nella battaglia <strong>di</strong> Calatafimi (15 maggio), <strong>Ciotti</strong> rimase ferito<br />

ad una spalla da una pallottola ma proseguì per dare il suo contributo<br />

al celebrato e decisivo scontro che aprì a Garibal<strong>di</strong> la via<br />

per Palermo.<br />

Non sapremo mai se, nella concitazione <strong>di</strong> quei momenti, u<strong>di</strong>sse<br />

l’esclamazione del Generale rivolta al titubante Nino Bixio ** e<br />

<strong>di</strong>ventata leggendaria: Nino qui si fa l’Italia o si muore!<br />

Certamente era tra coloro che salivano, a baionetta innestata,<br />

il colle detto “Pianto dei Romani” dov’erano schierati, in posizione<br />

più favorevole, i circa 3 mila borbonici.<br />

* L’episo<strong>di</strong>o più grave si ebbe a Bronte, alle falde dell’Etna, dove la rivolta fu<br />

repressa duramente da Nino Bixio che fucilò i capi e fece imprigionare i sostenitori.<br />

Processati dai tribunali del Regno d’Italia nell’agosto del 1863 ben 37<br />

furono le condanne all’ergastolo.<br />

** Nino Bixio (Genova 1821 - Sumatra 1873). Segnalatosi nel 1848, prese parte<br />

alla <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Roma del 1849. Nel 1859 comandò un battaglione <strong>di</strong> Cacciatori<br />

delle Alpi, l’anno successivo fu tra gli organizzatori dei Mille e comandò il<br />

“Lombardo”. Entrato nell’esercito regolare nel 1870 fu tra i primi ad entrare a<br />

Roma. Preso dalla passione per il mare si costruì un bastimento in ferro (il<br />

“Maddaloni”) e partì per la Malesia dove rimase vittima del colera. Le sue spoglie<br />

furono riportate a Genova nel 1877.

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