Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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Nel caleidoscopio della memoria<br />
tazione lirica della Spigolatrice, avrebbe certo resi popolari i moti<br />
friulani dai quali l’Austria fu fatta per sempre timorosa della<br />
guerriglia al rovescio delle truppe operanti e fu data la prova <strong>di</strong><br />
quanto malcontento fosse nel popolo soggetto; tanto che per nasconderlo<br />
il governo preferì <strong>di</strong> non infierire, come soleva, sui congiurati<br />
che le caddero nelle mani, e forse andò preparandosi alla<br />
irrime<strong>di</strong>abile per<strong>di</strong>ta che le porterà il ’66.<br />
“Italia, Italia, Italia”!<br />
Per causa <strong>di</strong> questi moti, che, meglio conosciuti appariranno<br />
ancora più meravigliosi, spetta alla Patria del Friuli, spetta ai suoi<br />
figli e tra i primi, a <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> un merito preminente nella<br />
definitiva vittoria sull’Austria, nella riunione <strong>di</strong> tutti i figli italiani<br />
in un unico Stato, in<strong>di</strong>pendente. L’atteggiamento risoluto ed ar<strong>di</strong>to<br />
nel quale è ricomparsa a noi, sotto questa festa <strong>di</strong> sole, tra i canti<br />
rievocatori, la figura <strong>di</strong> <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> ci ha fatto rivivere un<br />
momento eroico della nostra storia; purtroppo con lui rivivremo<br />
anche una triste epoca, nella quale l’Italia dopo lo sforzo veramente<br />
titanico temè <strong>di</strong> perdere quello che aveva ottenuto, né trovò<br />
l’uomo che , come avvenuto dopo la grande guerra, le insegnasse<br />
a vincere la pace come aveva vinto la guerra. Furono gli<br />
anni grigi nei quali i fattori economici soffocarono quelli morali;<br />
si cercò <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare il Risorgimento e chi per esso aveva sofferto<br />
od era morto, e si subì l’ingerenza dell’Austria nel governo,<br />
della Francia nei partiti: gli anni <strong>di</strong> Tunisi, della triplice, <strong>di</strong> Oberdan.<br />
Son falli che oggi possiamo apertamente <strong>di</strong>chiarare perché il<br />
riconoscerli è segno <strong>di</strong> essere risoluti a non ricadervi, <strong>di</strong> averli superati.<br />
Ma allora il combattente si sentì respinto dalle vite che<br />
aveva immaginato così <strong>di</strong>verse, e l’amore stesso della fida moglie<br />
e dei figli affettuosi invece <strong>di</strong> aiutarlo a sostenersi gli parve un<br />
rimprovero alla sua incapacità. Egli che aveva vinto la violenza<br />
del nemico, non resistette alla <strong>di</strong>sperazione del proprio animo e si<br />
accasciò sotto il proprio sconforto. E per molto tempo rimase <strong>di</strong>menticato<br />
nel mondo che aveva altri affari da curare. Ma ecco<br />
l’Italia ha compiuto un altro sforzo e formidabile ha allargato le<br />
sue braccia a tanti altri figli, se non a tutti, che erano rimasti fuo-<br />
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