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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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In Friuli con Antonio Andreuzzi<br />

Nello scritto <strong>di</strong> <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> Alcuni cenni sui Moti del Friuli<br />

del 1864 riproposto anche questo integralmente <strong>di</strong> seguito alle<br />

Memorie <strong>di</strong> Andreuzzi, si legge:<br />

Non sempre la fortuna fu propizia ai valorosi – <strong>di</strong>ce un mio amico<br />

– e la magnanima impresa del Friuli restò un semplice tentativo<br />

come quelli delle Romagne, della Savoia, della Spezia, dei fratelli<br />

Ban<strong>di</strong>era e <strong>di</strong> Sapri. Se non che – mentre tutti questi fatti furono celebrati<br />

dalla storia – quello solo del 1864 venne posto in <strong>di</strong>menticanza.<br />

Nessuno mai parlò <strong>di</strong> esso.<br />

Meraviglia il fatto che 16 anni dopo l’insurrezione tutto fosse<br />

già stato rimosso.<br />

Ma chi, dobbiamo chiederci, era deputato a ricordare? <strong>Ciotti</strong><br />

ritiene che la memoria dei fatti debba essere storica (…celebrati<br />

dalla storia…) e quin<strong>di</strong> dalla Storia nazionale, quella che spiega e<br />

ricorda come si sia formato lo Stato italiano; si rammaricava perché<br />

il Moto del Friuli non era posto alla pari degli altri Moti mazziniani<br />

e repubblicani.<br />

<strong>La</strong> nuova Nazione, figlia del Risorgimento, aveva bisogno <strong>di</strong><br />

affermare e confermare la propria identità in<strong>di</strong>rizzando gli sforzi<br />

delle istituzioni e degli stessi patrioti per infondere il sentimento<br />

nazionale e l’amor <strong>di</strong> patria nelle nuove generazioni, per<br />

indurle, se necessario, a prendere le armi in sua <strong>di</strong>fesa. Nei giornali,<br />

nelle celebrazioni, nei libri <strong>di</strong> testo per le scuole si sceglie<br />

allora <strong>di</strong> ricordare solo i fatti più truculenti come Sapri o la trage<strong>di</strong>a<br />

dei fratelli Ban<strong>di</strong>era, perché fanno più presa, hanno un<br />

maggior impatto emotivo. Il Moto del ’64 è l’unico del Risorgimento<br />

che non produce per<strong>di</strong>te tra i patrioti e fu probabilmente<br />

tralasciato dalla Storia nazionale proprio perché poco utile a<br />

“magnificare” il sacrificio per la Patria. Gli eroi, si sa, sono tali<br />

solamente se morti.<br />

Va detto inoltre che per gli italiani il Friuli era poco conosciuto<br />

e pressoché ignorato. L’i<strong>di</strong>oma apparentemente tanto <strong>di</strong>verso<br />

da quello nazionale, il grande flusso migratorio nei paesi <strong>di</strong> lingua<br />

tedesca e la caratteristica riservatezza della popolazione, erano<br />

motivi d’incomprensione e <strong>di</strong> sospetto tali da poter giustificare<br />

una mancata valorizzazione delle imprese dei patrioti friulani.<br />

Dopo questa considerazione <strong>di</strong> carattere generale bisogna en-<br />

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