Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
210 MARZIANO CIOTTI<br />
<strong>La</strong> <strong>di</strong>fficile situazione economica del Friuli<br />
<strong>La</strong> situazione economica <strong>di</strong> <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> rispecchiava quella<br />
del Friuli <strong>di</strong> allora, che risentiva <strong>di</strong> una profonda crisi agricola<br />
che coinvolgeva anche i comparti produttivi collegati. In parte<br />
ciò era dovuto al cambio <strong>di</strong> amministrazione avvenuto nel ’66 tra<br />
Austria e Italia. Improvvisamente molte realtà produttive in regione<br />
persero le quote <strong>di</strong> esportazione verso l’Impero austriaco e<br />
non seppero adeguarsi alle nuove sfide del mercato. Le tassazioni<br />
imposte dall’Italia, e soprattutto il modo autoritario <strong>di</strong> riscuoterle,<br />
scoraggiò gli investimenti necessari a poter competere con<br />
le più moderne industrie della Lombar<strong>di</strong>a. In una relazione della<br />
Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne si legge <strong>di</strong> una fabbrica <strong>di</strong> Cividale<br />
de<strong>di</strong>ta alla tessitura della canapa il cui titolare si è già spaventato<br />
all’idea che potesse colpirsi non solo da una tassa, ma anche<br />
dalle infinite misure vessatorie per riscuoterla, che si odono progettate.<br />
74<br />
<strong>La</strong> maggior parte delle industrie erano allora basate sulla trasformazione<br />
<strong>di</strong> prodotti agricoli e <strong>di</strong> allevamento, come le concerie,<br />
le birrerie e <strong>di</strong>stillerie, l’industria serica, le fabbriche <strong>di</strong><br />
sapone e colla animale. Queste avevano risentito della crisi agricola<br />
<strong>di</strong> metà secolo causata dalle epidemie <strong>di</strong> peronospora e fillossera<br />
(che avevano <strong>di</strong>strutto i vigneti) e dall’atrofia del filugello<br />
(che aveva fatto precipitare la produzione <strong>di</strong> bozzoli). Nel<br />
1857 si produssero 200 mila chilogrammi <strong>di</strong> seta e nei 5 anni dal<br />
1865 al 1870 la produzione complessiva fu <strong>di</strong> soli 100 mila chilogrammi.<br />
75<br />
Prima che si trovasse il rime<strong>di</strong>o alla malattia delle viti (lo zolfo<br />
e il metodo <strong>di</strong> applicarlo), questa aveva fatto strage, tanto che<br />
il vino non era neanche sufficiente per il consumo locale. Al già<br />
depresso mondo agricolo si aggiunsero le tasse italiane e prima<br />
fra tutte la famigerata tassa sul macinato. I problemi <strong>di</strong> riscossione<br />
vengono risolti applicando, in ogni mulino, un apposito contatore<br />
che rileva i giri delle macine. Nella sola provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />
88 mulini chiudono appena introdotta la tassa. Durante i primi<br />
sei anni <strong>di</strong> funzionamento dei contatori (dal 1871 al 1877) sui 715<br />
mulini rimanenti, vengono elevate 705 contravvenzioni e 12 processi<br />
si concludono con la condanna al carcere.