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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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In Trentino<br />

Castellini così conclude quel ricordo: Ed il Cella e Garibal<strong>di</strong><br />

stesso, passando da Brescia (dove il Ruzicka era stato trasportato) lo<br />

visitarono e lo colmarono <strong>di</strong> cortesie. L’eroico Cella, pur gravemente<br />

ferito, fu condotto prima a Vestone ed in seguito a Salò, in casa<br />

Lombar<strong>di</strong>, e si ebbe l’elogio del suo maggiore e poi quello <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>,<br />

che in una lettera a lui <strong>di</strong>retta dopo il 25 giugno, chiamò il<br />

Caffaro “nuova gloria delle armi italiane”. Fu infine decorato della<br />

medaglia d’argento al valor militare. 36<br />

All’origine dell’indecorosa sconfitta <strong>di</strong> Custoza vi furono clamorosi<br />

errori strategici, ingenuità, <strong>di</strong>sorganizzazione; un ruolo<br />

decisivo fu giocato dalla rivalità che <strong>di</strong>videva i due comandanti<br />

dell’esercito: il generale <strong>La</strong> Marmora (che guidava il grosso delle<br />

truppe attestato sul Mincio) e il generale Cial<strong>di</strong>ni (schierato sul<br />

basso Po). Tale rivalità impedì <strong>di</strong> fatto una controffensiva italiana,<br />

nonostante il numero delle per<strong>di</strong>te fosse stato fino ad allora limitato.<br />

Il 3 luglio i prussiani sbaragliano l’esercito austriaco a Sadowa<br />

ed iniziano subito dopo dei trattati <strong>di</strong> pace, nonostante le promesse<br />

fatte all’Italia che non ci sarebbero stati armistizi unilaterali;<br />

in pratica, l’Italia si ritrova da sola (lo saprà due giorni dopo)<br />

a sostenere la guerra contro l’Austria.<br />

Intervenne la <strong>di</strong>plomazia francese che invitò Vittorio Emanuele<br />

a sospendere le ostilità in quanto l’Austria era intenzionata a cedere<br />

il Veneto; <strong>di</strong>fatti le truppe austriache ivi presenti cominciarono<br />

a sfollare verso il Trentino e Vienna. Ma l’Italia decise <strong>di</strong><br />

continuare le operazioni <strong>di</strong> guerra e passò al contrattacco cercando<br />

una vittoria significativa, facendo muovere anche la sua flotta.<br />

Nel frattempo Garibal<strong>di</strong>, ricevute <strong>di</strong>sposizioni per invadere il<br />

Trentino, il 3 luglio attacca nuovamente le posizioni <strong>di</strong> Ponte Caffaro<br />

e Monte Suello che gli austriaci avevano rinforzato e, in quello<br />

scontro è ferito ad una coscia. Il 21 luglio, dopo due battaglie<br />

consecutive, muovendosi in carrozza tra la truppa, vince a Bezzecca<br />

e si apre la strada verso Trento.<br />

L’esercito sabaudo muove da Ferrara l’11 luglio, avanza verso<br />

l’Isonzo senza incontrare <strong>di</strong>fficoltà e il 20 si accampa nei pressi <strong>di</strong><br />

U<strong>di</strong>ne. Nello stesso giorno giunge la notizia della <strong>di</strong>sfatta della<br />

flotta italiana a Lissa. L’Austria, che ha già firmato la pace con la<br />

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