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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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42 MARZIANO CIOTTI<br />

Stamane, quando suonarono la sveglia, rompeva appena l’alba,<br />

ma qualche allodola cantava già alta nell’aria. Credeva che si dovesse<br />

marciare all’assalto della città, perché ieri sera intesi il Generale<br />

parlarne con Bixio. Ma nella notte era venuta gente da Calatafimi,<br />

ad annunziare che i regi partivano alla volta <strong>di</strong> Palermo. Allora volli<br />

fare un giro pel campo.<br />

Ritrovai Sartori là ancora dov’era caduto. Nessuno lo aveva toccato,<br />

ma pareva morto da tre giorni. Le sue guancie erano <strong>di</strong>venute<br />

smunte, i suoi capelli tesi, la pelle d’un giallo che non si poteva guardare.<br />

Mi si strinse il cuore, e non ebbi forza <strong>di</strong> dargli l’ultimo bacio.<br />

Egli lo avrebbe fatto, egli mi avrebbe seppellito colle sue mani!<br />

Della 7ª compagnia Abba scrive:<br />

(…) era fortemente inquadrata. Contava centotrenta militi, dei<br />

quali ventiquattro erano studenti <strong>di</strong> legge [tra essi <strong>Ciotti</strong>], do<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>cina, quattor<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> matematica, due <strong>di</strong> farmacia. Di commercianti<br />

ve n’erano una dozzina, <strong>di</strong> possidenti e d’impiegati una trentina.<br />

Gli altri erano artigiani e operai, ma tutta gente anche questa<br />

che sapeva bene dove andava. Allegra e vibrante <strong>di</strong> vita, parevano<br />

avviati a conquistarsi un regno, ognuno per sé.<br />

Più avanti seguita con un dolce intermezzo:<br />

Pigliammo la via che scende da Marineo nella valle profonda. Si<br />

camminava lenti e quetamente; alcuni gruppi cantavano a mezza<br />

voce. Solo un Friulano, confuso nella settima compagnia, cantava<br />

alto con una voce d’argento, quattro versi d’un’aria affettuosa e dolente,<br />

che andavano al cuore.<br />

<strong>La</strong> rosade de la sere<br />

Bagne el flor del sentiment,<br />

<strong>La</strong> rosade da mattine<br />

Bagne el flor del pentiment.<br />

Uscii dalle file e mi avanzai fino a quel cantore, immaginandomi<br />

che dovesse essere un Osterman da Gemona, amico mio dell’anno<br />

scorso. Invece era uno studente <strong>di</strong> matematica, che si chiama Bertossi<br />

da Pordenone.<br />

– Bertossi! Era a San Martino in un reggimento piemontese?<br />

– Sì, – mi rispose il compagno che interrogai.<br />

– Allora deve essere quello, che pel suo valore fu fatto ufficiale,<br />

sul campo <strong>di</strong> battaglia?

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