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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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96 MARZIANO CIOTTI<br />

Dopo tre mesi <strong>di</strong> pericoloso lavoro il compito felicemente riusciva terminato.<br />

Bello era il vedere come quei robusti mon<strong>tana</strong>ri con zelo ed<br />

amore <strong>di</strong> patria, purtroppo non comune, portavano i pesanti materiali<br />

nella caverna, ai due <strong>di</strong>stinti artisti venuti da Genova, e come li assistevano<br />

parte nel lavoro, e parte nel far guar<strong>di</strong>a per schermirsi da ogni<br />

possibile pericolo. *<br />

Il giorno 14 marzo 1863 in Villanova, sobborgo <strong>di</strong> San Daniele restai<br />

sorpreso dalla grata visita dell’esule C. Pogni, il quale a nome <strong>di</strong> Giuseppe<br />

Mazzini e <strong>di</strong> Giuseppe Garibal<strong>di</strong> percorreva le venete province colla<br />

missione documentata <strong>di</strong> istituire in ognuna <strong>di</strong> queste un comitato del<br />

Partito d’Azione che, messi in armonia, avvisassero ai mezzi materiali e<br />

morali <strong>di</strong> preparare un’insurrezione per bande, che dall’Isonzo al Tirolo<br />

comprendesse tutta la catena delle Alpi: insurrezione atta ad offrire<br />

l’opportunità d’intervento a Garibal<strong>di</strong> prima, al governo poi, per liberare<br />

il Veneto dal dominio straniero; questo era il proposto programma.<br />

Assunsi <strong>di</strong> buon grado il <strong>di</strong>fficile incarico, scorgendo in questo programma<br />

la viva speranza d’in<strong>di</strong>pendenza, unità e libertà della patria, al compimento<br />

della quale da ben oltre 30 anni consacrata era la mia vita. L’esule<br />

suddetto era <strong>di</strong> mia piena conoscenza e mi fu gratissima la sua visita;<br />

la mia contentezza fu completa quando <strong>di</strong>sse che a me veniva in nome <strong>di</strong><br />

quei due Gran<strong>di</strong>. Non è a <strong>di</strong>rsi con quale contento ne assumessi tale<br />

onorifico incarico. Come messo mazziniano incaricato dal sig. Pogni per<br />

la formazione <strong>di</strong> detto Comitato nel Friuli e come si faceva in tutte le altre<br />

province venete e tirolesi, nel adoperarsi col programma accennato.<br />

Il giorno 20 ottobre il comitato era già formato nelle persone: Francesco<br />

Rizzani, G. Batta Cella, Della Giusta, Valentino Asquini, Perosa<br />

Osvaldo, R, Gisnado (Merss), Pietro Beltrame, Gaetano Biasutti, G.B.<br />

Rinal<strong>di</strong>, che unanimi mi vollero a presidente, per la maggior parte Ga-<br />

* Le Memorie <strong>di</strong> Andreuzzi non sono un testo preparato per la pubblicazione,<br />

ma un insieme <strong>di</strong> scritti, iniziati mentre era nascosto in montagna e terminati<br />

durante l’esilio tra il 1865 e il 1866 e quin<strong>di</strong> a volte <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato e apparentemente<br />

illogico. Il racconto del luogo ove si fabbricarono le bombe all’Orsini,<br />

ad esempio, si ripeterà più avanti, sconcertando il lettore per quanto riguarda<br />

la cronologia dei fatti. Per facilitare la comprensione: nel marzo del 1863 riceve<br />

l’incarico da Mazzini <strong>di</strong> organizzare il Comitato d’Azione; nel luglio dello<br />

stesso anno riceve i fon<strong>di</strong>tori da Genova ed inizia i lavori per la costruzione<br />

delle bombe all’Orsini; in ottobre, infine, inaugura il Comitato <strong>di</strong> cui sarà eletto<br />

presidente.

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