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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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In Friuli con Antonio Andreuzzi<br />

eguali, e alle identiche circostanze <strong>di</strong> pericolo, fu presa d’accordo, la<br />

perentoria <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> insorgere il giorno 16 ottobre e <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>re<br />

uno dei nostri a Milano a partecipare a quel comitato centrale unitario<br />

la nostra irrevocabile risoluzione.<br />

Il mandatario aveva or<strong>di</strong>ne, ove trovasse favorevole appoggio alla nostra<br />

impresa <strong>di</strong> comunicarla per telegramma al Pittoni in Conegliano.<br />

Il giorno 4 ottobre partiva Valentino Asquini e il giorno 10 spe<strong>di</strong>va favorevolissimo<br />

telegramma e ci si assicurava dell’appoggio nella nostra<br />

impresa. Questo telegramma il Pittoni lo spedì tosto a U<strong>di</strong>ne a quei del<br />

comitato onde si preparassero a prender l’arme per il giorno 16; il Pittoni,<br />

fiducioso nella riuscita, ci prometteva pel giorno 17 la lieta notizia<br />

della vittoria sopra Belluno. Tolazzi era partito per la Carnia e <strong>di</strong>sceso<br />

per la valle del Tagliamento ad Ospedaletto a <strong>di</strong>sporre per la riuscita<br />

del vagheggiato piano sul forte <strong>di</strong> Osoppo. Il Cella rispondevami che<br />

egli, benché persistesse a ritenere l’impresa <strong>di</strong> una riuscita non favorevole,<br />

pure trattandosi <strong>di</strong> prender l’armi contro l’Austria sarebbe nelle<br />

nostre file, ed aggiunse che questi atti piacevano a Garibal<strong>di</strong>, e mi lasciò<br />

assicurandomi che anch’egli partirebbe quella sera stessa per U<strong>di</strong>ne<br />

ad indurre i suoi colleghi a mutar <strong>di</strong>visa e concorrere con tutti i mezzi<br />

alla riuscita della giornata del 16 ottobre.<br />

Non può <strong>di</strong>rsi quanto contento io tornassi a S. Daniele e come io partecipassi<br />

al Biasutti e all’Ongaro la generosa risoluzione del Cella, invitando<br />

loro a fare altrettanto. <strong>La</strong> notte del 5 ritornava Tolazzi e il Vico<br />

dalla Carnia, contenti <strong>di</strong> aver trovato in essa e negli abitanti <strong>di</strong> Ospedaletto<br />

e Tarcento piena adesione al piano <strong>di</strong> Osoppo, e <strong>di</strong> aver partecipato<br />

il tutto al comitato <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, per il suo appoggio.<br />

Poche ore dopo fummo chiamati a Villanova. Ivi troviamo il Mattia<br />

Zuzzi, il Cella, il Beltrame; questi ultimi, consigliati dal primo, venivano<br />

a <strong>di</strong>chiararsi contrari alla stabilita iniziativa!<br />

Ognuno può immaginarsi quale sia stata la mia dolorosa sorpresa. Richiamai<br />

il Cella a riflettere alle promesse del giorno antecedente e crucciato<br />

andai a letto per passare una notte delle più orribili.<br />

Mi alzai appena giorno e li trovai tutti in cucina ove li aveva lasciati.<br />

M’invitarono a sedere vicino a loro. Dopo, il Cella si alzò e <strong>di</strong>sse:<br />

– Per or<strong>di</strong>ne dei membri del comitato, presenti Zuzzi Mattia, Osvaldo<br />

Perosa, Pietro Beltrame e a nome degli assenti Francesco Rizzani e<br />

Giovanni Pontotti, io vi intimo il veto al progetto <strong>di</strong> insurrezione stabilito<br />

da voi per giorno 16 come rovinoso per la Patria, e contrario agli or-<br />

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