Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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“L’occhio <strong>dritto</strong> <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>”<br />
Nel periodo successivo alla spe<strong>di</strong>zione dei Mille, ritroviamo<br />
<strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> attivo più che mai nel movimento garibal<strong>di</strong>no e<br />
mazziniano, proteso al completamento dell’unificazione italiana.<br />
Un’interessante testimonianza <strong>di</strong> quei giorni ci perviene dal padre<br />
Valentino <strong>Ciotti</strong> in una lettera ad Antonio Masini, suo procuratore<br />
in Gra<strong>di</strong>sca per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> alcuni beni <strong>di</strong> famiglia. Copia<br />
della lettera, raccolta dal sig. Valentino Patuna e successivamente<br />
conservata anche in modo rocambolesco (in una valigia a doppio<br />
fondo durante tutto il periodo della prima guerra mon<strong>di</strong>ale) dal<br />
figlio Ettore, si trova nel fondo de<strong>di</strong>cato a <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> presso<br />
la Biblioteca Comunale <strong>di</strong> Gra<strong>di</strong>sca d’Isonzo. Dalla missiva,<br />
ricca <strong>di</strong> citazioni storiche, traspare anche, evidente, l’orgoglio <strong>di</strong><br />
padre nell’elencare encomi, medaglie ed onori guadagnati dal figlio<br />
<strong>di</strong>stinguendolo dal fratello Toni * militarmente schierato in<br />
campo avverso. Queste nostre terre <strong>di</strong> frontiera vedranno molte<br />
situazioni simili anche negli anni a noi più vicini.<br />
Montereale 27 Giugno 1862<br />
“L’occhio <strong>dritto</strong> <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>”<br />
Caro Amico, Compare e Procuratore<br />
Mi hai fatto un sommo piacere a scrivermi sebbene la tua lettera<br />
sia un Dies irae, un vero programma della <strong>di</strong>sperazione, purtroppo<br />
oggidì in ogni paese e in ogni casa non si può parlare, né <strong>di</strong>scutere,<br />
né scrivere <strong>di</strong>versamente. Tutti abbiamo le nostre ed io lo <strong>di</strong>co sempre<br />
che ammiro l’abilità con cui la Divina Provvidenza ficca una spina<br />
addosso a tutti gli uomini assai più che l’abilità con la quale essa<br />
li nutrisce tutti giornalmente. Infatti per dar da mangiare a tanti milioni<br />
<strong>di</strong> viventi basta al Signore Id<strong>di</strong>o <strong>di</strong> seminare qualche pugno <strong>di</strong><br />
grano sulla superficie della terra, ma nella <strong>di</strong>stribuzione delle spine<br />
ve<strong>di</strong>amo tanta misteriosa sapienza e tanta desolante giustizia da <strong>di</strong>-<br />
* Antonio <strong>Ciotti</strong> (Montereale 1.02.1842 – Pordenone 20.03.1889).<br />
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