Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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198 MARZIANO CIOTTI<br />
Digione cominciai a imbattermi in mobilizzati senza il più piccolo<br />
vestigio d’armi, che se la ritornavano tranquillamente in città: fatti<br />
pochi passi vi<strong>di</strong> la strada tutta seminata <strong>di</strong> sacchi, buttati là da questi<br />
pro<strong>di</strong> onde correr meglio e scappare: poi il consueto corteggio <strong>di</strong><br />
feriti e <strong>di</strong> vetture d’ambulanze: e il capitano Galeazzi e l’Orlan<strong>di</strong><br />
con la sciabola in pugno, e con due o tre guide che piattonavano i<br />
fuggitivi e che si sforzavano per rimandarli al lor posto: finalmente<br />
i nostri compagni che si battevano accanitamente e che si <strong>di</strong>sponevano<br />
all’attacco.<br />
Garibal<strong>di</strong> corse subito sul luogo dove era stata definita la tremenda<br />
tenzone, e dove era accaduto l’orrendo macello; tutti gli furono<br />
intorno; tutti vollero <strong>di</strong>re qualcosa (…) pochi e ben pochi furono capaci<br />
<strong>di</strong> articolare un monosillabo; la gioia <strong>di</strong> quel momento è inesprimibile;<br />
nessuno sentiva più la fatica; eravamo tra mucchi immensi<br />
<strong>di</strong> morti, si sentiva qualche fucilata lon<strong>tana</strong>, in<strong>di</strong>zio che i soldati<br />
della grazia <strong>di</strong> Dio erano molto ma molto <strong>di</strong>stanti da noi e che<br />
se la battevano <strong>di</strong>speratamente: avevamo preso una ban<strong>di</strong>era: più<br />
bella vittoria noi non la potevamo sperare, ed ora se ne aspirava a<br />
pieni polmoni tutta la voluttà.<br />
Perchè non poterono <strong>di</strong>videre le nostre letizie tanti generosi che<br />
ora giacevano cadaveri, perchè non le doveva <strong>di</strong>videre il buon Ferraris<br />
il me<strong>di</strong>co del Generale, che dopo aver recato un or<strong>di</strong>ne, pochi<br />
momenti avanti era morto? Mentre Garibal<strong>di</strong>, dopo aver risposto ai<br />
più vicini, stava per congedarsi da noi e tornare in Digione, una scarica<br />
quasi a bruciapelo c’involse tutti in un turbine <strong>di</strong> proiettili che<br />
fortunatamente non colpirono alcuno. Fu fatto voltare la carrozza e<br />
il Generale fu fatto imme<strong>di</strong>atamente ritirare. Da chi ci veniva fatta<br />
quella sorpresa?.. Io non lo so; certo che gli autori ne ebbero poco<br />
gusto; i volontari si gettarono con rabbia verso la parte da cui così<br />
stranamente eravamo stati salutati, e probabilmente altri cadaveri si<br />
aggiungevano ai molti che ingombravano il circostante terreno. 65<br />
<strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> scrive al padre Valentino in una lettera dopo<br />
la ritirata da Digione:<br />
(…) Il mio battaglione è ridotto a minime proporzioni.<br />
Io devo <strong>di</strong>chiarare che gli Italiani <strong>di</strong>edero un tale contingente <strong>di</strong><br />
vittime che veramente sarebbe ora fossero lasciati in riposo.