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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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30 MARZIANO CIOTTI<br />

<strong>Ciotti</strong> e Nievo si conobbero, combattendo fianco a fianco, nelle<br />

battaglie per la liberazione della Lombar<strong>di</strong>a. Si tennero successivamente<br />

in contatto e parteciparono assieme anche all’impresa<br />

dei Mille per la liberazione della Sicilia.<br />

Nievo, lasciata la madre a Mantova, si presentò a Torino, per<br />

arruolarsi nei Cacciatori delle Alpi. Era il terzo dei tre fratelli<br />

Nievo a offrirsi volontario, preceduto da Carlo e Alessandro. Ippolito<br />

entrò col grado <strong>di</strong> Sottotenente nello Squadrone delle Guide<br />

a cavallo con la sua “dolce Bigia”, una cavalla baia acquistata<br />

con sol<strong>di</strong> propri. Fu con i primi ad entrare in territorio lombardo<br />

nell’attraversamento del Ticino a Borgomanero. Nella notte del<br />

28 maggio, assieme al tenente Giacomo Griziotti, riuscì a traghettare<br />

sul <strong>La</strong>go Maggiore i 4 obici da montagna attesi da Garibal<strong>di</strong><br />

per poter attaccare la roccaforte <strong>di</strong> <strong>La</strong>veno ancora in mano<br />

austriaca. Il colpo <strong>di</strong> mano non riuscì e gli austriaci ne approfittarono<br />

per rientrare a Varese. <strong>La</strong> posizione <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong> poteva<br />

<strong>di</strong>ventare molto critica ma, gli atteggiamenti offensivi dell’esercito<br />

franco – piemontese costrinsero il comando austriaco a raccogliere<br />

tutte le forze <strong>di</strong>sponibili per organizzare una efficace <strong>di</strong>fesa:<br />

pertanto anche le truppe che fronteggiavano Garibal<strong>di</strong> furono<br />

richiamate e abbandonarono la loro zona operativa.<br />

I Cacciatori delle Alpi nella loro marcia vittoriosa liberarono<br />

quin<strong>di</strong> Lecco, Bergamo e Brescia. Nell’entusiasmo generale per<br />

le vittorie garibal<strong>di</strong>ne e per il carisma del Generale molti altri volontari,<br />

nel corso della campagna, vollero arruolarsi nei Cacciatori,<br />

tanto che il loro numero giunse a 10 mila unità e sulla fine <strong>di</strong><br />

giugno si organizzò ad<strong>di</strong>rittura un battaglione <strong>di</strong> adolescenti<br />

composto da 3 compagnie. Si aggiunsero pure volontari stranieri<br />

e anche ufficiali della Legione Ungherese che avevano combattuto<br />

per la liberazione della nazione magiara.<br />

Dopo la sanguinosa battaglia <strong>di</strong> Treponti del 15 giugno 1859 i<br />

Cacciatori, sempre condotti dal loro carismatico Capo, giunsero<br />

nell’alta Valtellina con l’intento <strong>di</strong> liberare anche il Veneto ed impe<strong>di</strong>re<br />

la possibile <strong>di</strong>scesa dal Tirolo <strong>di</strong> rinforzi austriaci.<br />

Nel frattempo, dopo le vittorie riportate dai franco-piemontesi<br />

a Montebello, Palestro e Magenta, vi fu lo scontro cruento <strong>di</strong> Solferino<br />

e San Martino che fiaccò in modo definitivo le forze austria-

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