Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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Nella campagna dell’Agro romano<br />
no in<strong>di</strong>viduati dai papalini che verso le 16 del 23 ottobre li attaccarono.<br />
Nella battaglia morì Enrico Cairoli e ci furono molti feriti.<br />
Senza la carismatica guida, privi ormai <strong>di</strong> munizioni e soverchiati<br />
da forze avversarie, i garibal<strong>di</strong>ni si ritirarono per raggiungere<br />
anch’essi Garibal<strong>di</strong> a Men<strong>tana</strong>.<br />
<strong>Ciotti</strong>, il primo a entrare in Monterotondo<br />
Monterotondo era un piccolo borgo fortificato a pochi chilometri<br />
da Roma. I pontifici ne aveva fatto una fortezza con feritoie tutt’intorno,<br />
cosicché era una posizione forte, dominante le principali<br />
vie strategiche che dalla sinistra del Tevere sboccavano in Roma.<br />
Nelle mani dei papalini era dunque una minaccia per chiunque<br />
volesse marciare su Roma; e Garibal<strong>di</strong> decise <strong>di</strong> occuparlo. 42<br />
L’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> attaccare Monterotondo era stato dato la mattina<br />
del 24 ottobre.<br />
Come racconta Jessie White Mario * presente in prima persona<br />
in qualità <strong>di</strong> addetta all’ambulanza:<br />
Il giorno 24 egli passò in rivista le colonne <strong>di</strong> Valzania, <strong>di</strong> Frigesy<br />
** e <strong>di</strong> Mosto.<br />
* Jessie Meriton White (Portsmouth 1832 – Firenze 1906). Patriota e scrittrice,<br />
moglie <strong>di</strong> Alberto Mario. Interessata al Risorgimento da Garibal<strong>di</strong> a Nizza nel<br />
1855 si avvicinò a Mazzini le cui dottrine <strong>di</strong>vulgò in Inghilterra. Venuta in Italia<br />
e coinvolta nel Moto mazziniano <strong>di</strong> Genova del 1857, venne espulsa con A.<br />
Mario che poi sposò. Seguì Garibal<strong>di</strong> come crocerossina nella campagna del<br />
1867 e in terra francese nel 1870. Scrisse <strong>di</strong>versi libri sui fatti e personaggi del<br />
Risorgimento italiano.<br />
** Gustavo Frigyesy, ungherese, aveva combattuto con Garibal<strong>di</strong> a San Fermo<br />
nel ’59; nel ’60 si <strong>di</strong>stinse a Milazzo dove fu nominato maggiore; nel ’66 capobattaglione<br />
con Menotti. Nel 1867 gli fu affidata una delle colonne nell’Agro<br />
romano. Frigyesy deve essere qui ricordato soprattutto per la notevole parte<br />
avuta nella grande cospirazione europea mazziniana del 1864. Riuscì a condurre<br />
la rivolta in Moldavia in modo così efficace che il Comitato rivoluzionario<br />
<strong>di</strong> Londra contava su <strong>di</strong> lui come su uno dei pilastri per la “grande insurrezione”.<br />
Fallita l’impresa venne arrestato e successivamente rilasciato su pressione<br />
<strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>. Dopo le campagne in Italia fu colto da squilibrio mentale e<br />
morì <strong>di</strong>menticato a Milano il 7 febbraio 1878.<br />
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