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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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164 MARZIANO CIOTTI<br />

nuova linea del confine italo-austriaco. Secondo un rapporto dell’ufficio<br />

<strong>di</strong> polizia <strong>di</strong> frontiera <strong>di</strong> Visco al pretore del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong><br />

Cervignano, la popolazione dei vicini centri del Friuli austriaco<br />

avrebbe mantenuto un atteggiamento del tutto in<strong>di</strong>fferente, nonostante<br />

fosse stata informata della presenza <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>. Soltanto<br />

alcuni possidenti locali, tra i quali il podestà <strong>di</strong> Visco, si sarebbero<br />

recati a Palmanova per vedere il Generale. 39<br />

Dopo una breve sosta prosegue il viaggio in carrozza per Pordenone<br />

dove gli viene servito il pranzo a Palazzo Can<strong>di</strong>ani, nell’attuale<br />

Corso Vittorio Emanuele; anche qui rivolge parole d’incitamento<br />

alla popolazione che era corsa ad acclamarlo.<br />

Da Pordenone invia una missiva ad Antonio Andreuzzi per<br />

scusarsi <strong>di</strong> non poter recarsi a San Daniele, in<strong>di</strong> prosegue il viaggio<br />

per Sacile, Ceneda e Belluno dove pernotta.<br />

“Mio caro Andreuzzi Vi assicuro che sono dolente nel più profondo<br />

del cuore per non aver potuto passare almeno qualche ora in<br />

mezzo alla generosa e patriotica popolazione <strong>di</strong> S. Daniele che tanto<br />

cortesemente mi invitò. In altra occasione, che spero sarà vicina, darò<br />

sod<strong>di</strong>sfazione a questo mio ardente desiderio. I miei saluti e la<br />

mia riconoscenza a tutti, e con tutta l’anima Vostro per la vita G.<br />

Garibal<strong>di</strong> Pordenone 2 marzo 1867”. 40<br />

A Navarons, in particolare, era molto attesa la visita <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong><br />

tanto che Giacomo D’Andrea, uno dei più attivi nella preparazione<br />

del Moto friulano, fece ad<strong>di</strong>rittura realizzare dei bicchieri<br />

in vetro con in rilievo il nome <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong> e dei commensali<br />

che avrebbero dovuto onorare il Generale a San Daniele. Per<br />

la delusione della mancata visita il D’Andrea scagliò a terra il bicchiere<br />

col nome <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong> rompendolo. I cocci sono conservati<br />

in casa D’Andrea a Navarons insieme a tanti altri cimeli e agli<br />

arre<strong>di</strong> del tempo amorevolmente custo<strong>di</strong>ti dalla pronipote Sig.ra<br />

Andreina.<br />

Nei giorni successivi Garibal<strong>di</strong> tocca Feltre, Valdobbiadene,<br />

Montebelluna, Conegliano, Treviso, Castelfranco, Vicenza, Verona<br />

e infine Mantova. Questo viaggio nel Veneto del Generale<br />

era prettamente politico e mirava a sostenere, alle elezioni <strong>di</strong><br />

quell’anno, la causa della Sinistra, che propugnava la liberazione<br />

<strong>di</strong> Roma per via <strong>di</strong>plomatica.

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