Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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Con i Mille<br />
quella del generale Me<strong>di</strong>ci * su tutte, accorsero con armi e uomini<br />
ad ingrossare le file <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>.<br />
Quando il governo italiano, alcuni anni dopo, assegnò una<br />
pensione a chi aveva preso parte alla conquista del Regno delle<br />
Due Sicilie, fece una <strong>di</strong>stinzione tra coloro che sbarcarono a<br />
Marsala e quelli che si erano uniti a Garibal<strong>di</strong> dopo la presa <strong>di</strong><br />
Palermo, dal 30 maggio in poi.<br />
Le due commissioni composte da Me<strong>di</strong>ci, Bixio e Turr ** stabilirono<br />
i nomi dei veri Mille (1089 per la precisione), che poterono<br />
fregiarsi della medaglia, appositamente fatta coniare dal Municipio<br />
<strong>di</strong> Palermo e far parte dell’album-ricordo e<strong>di</strong>to nel 1882<br />
dal fotografo Alessandro Pavia.<br />
A Milazzo<br />
In luglio, Garibal<strong>di</strong> batteva ancora le truppe regie a Milazzo<br />
(20 luglio). Anche qui <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> si <strong>di</strong>stinse ricevendo la<br />
nomina <strong>di</strong> Primo Tenente.<br />
Fra tutte le battaglie della spe<strong>di</strong>zione quella <strong>di</strong> Milazzo si rivelò<br />
la più mici<strong>di</strong>ale. I borbonici perdettero 200 uomini, il “nuovo<br />
Esercito Meri<strong>di</strong>onale” su 4 mila uomini ebbe circa 800 per<strong>di</strong>te<br />
(tra morti e feriti). Lo stesso Generale, coinvolto in una furiosa<br />
* Giacomo Me<strong>di</strong>ci (Milano 1819 – Roma 1882). Nel 1848 è con i legionari <strong>di</strong><br />
Garibal<strong>di</strong>, l’anno seguente alla <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Roma sul Gianicolo. Vittorio Emanuele<br />
II gli conferì il titolo <strong>di</strong> Marchese del Vascello. Prese parte alla campagna<br />
del 1859 e comandò la seconda spe<strong>di</strong>zione in Sicilia. Entrato nell’esercito regolare<br />
meritò la medaglia d’oro durante la III guerra d’In<strong>di</strong>pendenza. Nel 1870<br />
entrò in parlamento.<br />
** Stefano Turr (Baja 1825 – Budapest 1908). Ufficiale ungherese, abbandonò<br />
l’esercito austriaco nel 1848 a Milano e <strong>di</strong>venne capitano dell’esercito sardo.<br />
Conobbe Mazzini e combattè per la rivoluzione ungherese. Fu esule fino al<br />
1859 quando tornò per arruolarsi con i Cacciatori delle Alpi. Partecipò alla<br />
spe<strong>di</strong>zione dei Mille. Fu nominato governatore <strong>di</strong> Napoli. Mantenne il grado<br />
<strong>di</strong> generale <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione nell’esercito regolare. Aiutante <strong>di</strong> campo del re, per le<br />
sue conoscenze presso le corti europee assolse <strong>di</strong>versi incarichi <strong>di</strong> fiducia. Nel<br />
1888 ebbe la citta<strong>di</strong>nanza italiana.<br />
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