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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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A Montereale nella casa paterna<br />

non male<strong>di</strong>te la sua memoria. Anche questo estremo passo egli lo fa<br />

nella lusinga che assicuri il vostro avvenire.<br />

Amate vostra madre povera e santa donna che ha trascinato con<br />

me la pesante catena <strong>di</strong> dolori, <strong>di</strong> patimenti, <strong>di</strong> privazioni tutta rivolta<br />

al vostro bene ed alle vostre cure.<br />

A te poi mio Rossel che hai tanta intelligenza e tanto cuore spetta<br />

dare l’esempio <strong>di</strong> sopportare con fermezza e coraggio questa estrema<br />

sventura.<br />

Vedrai che ti sarà dato <strong>di</strong> continuare la tua educazione, <strong>di</strong> farti<br />

uomo e ti è riservato il dovere <strong>di</strong> aiutare tua madre al grave compito<br />

<strong>di</strong> sorvegliare e curare i tuoi fratelli.<br />

Conservate religiosamente benigna memoria del vostro infelice<br />

padre. 91<br />

<strong>Marziano</strong> pensa lucidamente che la sua morte, tante volte sfiorata<br />

per la patria in cento battaglie, possa, in questo frangente,<br />

<strong>di</strong>ventare utile per far uscire la famiglia dall’in<strong>di</strong>genza. In<strong>di</strong>rizzerà<br />

all’amico Giusto Muratti * il suo ultimo angoscioso convincimento:<br />

Mio caro amico,<br />

non ti sorprenda se al momento che leggerai questa mia io non<br />

sarò più. Vi sono fatali situazioni nella vita. Vi sono tali strane con<strong>di</strong>zioni<br />

e circostanze che obbligano il padre a sparire per l’interesse<br />

l’avvenire e l’esistenza dei propri figli. Io che ero ridotto al punto <strong>di</strong><br />

non poter sfamare i miei figli, io che continuamente aveva una puntura<br />

al cuore sicuro <strong>di</strong> non poter continuare l’educazione del maggiore<br />

che fa tanto bene; io muoio con la lusinga che la patria, gli<br />

* Giusto Muratti (1846-1916). Triestino, fu bersagliere garibal<strong>di</strong>no nel 2° Battaglione<br />

Corpo Volontari del Trentino nel 1866; fu poi dei Settantotto <strong>di</strong> Villa<br />

Glori con Enrico Cairoli nel 1867. Nel 1882 si trasferì a U<strong>di</strong>ne da dove <strong>di</strong>resse<br />

tutto il movimento irredentista della Venezia Giulia e dell’Istria. Alla morte <strong>di</strong><br />

Garibal<strong>di</strong> assieme ai concitta<strong>di</strong>ni Popovich e Bruffel, si recò a Caprera ed ebbe<br />

l’onore <strong>di</strong> accompagnare alla sepoltura la salma del Generale. <strong>La</strong> lettera in<strong>di</strong>rizzata<br />

a Giusto Muratti fu trovata addosso a <strong>Marziano</strong> dopo il recupero del corpo<br />

dal Ledra. Venne pubblicata dalla “Patria del Friuli” n. 162, 8 luglio 1887.<br />

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