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Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso

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148 MARZIANO CIOTTI<br />

como Nait al quale <strong>di</strong>chiararono che non facevano parte della compagnia<br />

<strong>di</strong> Spilimbergo e che quelle bande non avevano altro scopo<br />

che <strong>di</strong> agitare il paese, onde dare motivo al parlamento <strong>di</strong> Torino <strong>di</strong><br />

entrare nella questione del Veneto.<br />

<strong>La</strong>sciate andare le donne <strong>di</strong> Moggio costrinsero altre due <strong>di</strong><br />

Dordolla, Giovanna e Orsola Della Schiava, a partire con loro. In<br />

avanti fu mandata una pattuglia <strong>di</strong> 5 uomini a cercare a Dierico un<br />

alloggio dove la banda pernottò la notte del 7 novembre. A Dierico<br />

furono lasciate andare le donne e la guida Foramiti <strong>di</strong> Moggio.<br />

<strong>La</strong> banda Asquini-Cella si nascose il giorno seguente in una stalla<br />

sotto le Crete <strong>di</strong> Palasecca. Da lì fu sloggiata dal proprietario con<br />

uno stratagemma, avvertendoli dell’arrivo <strong>di</strong> grosse forze austriache,<br />

cosa non vera. Tentarono la notte <strong>di</strong> sabato 12 novembre <strong>di</strong><br />

attraversare il Tagliamento, con l’intento <strong>di</strong> portarsi nelle Prealpi<br />

Carniche e ad Andreis da Andreuzzi, ma tutti i ponti erano ben<br />

guardati e il fiume in piena per le piogge recenti. Così il 13 novembre,<br />

nei pressi <strong>di</strong> Illegio, Cella e Asquini sciolsero la banda.<br />

Sorvegliati dalla polizia<br />

Dopo i fatti del ’64 <strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong>, come tutti gli altri irredentisti<br />

friulani, fu attivamente ricercato dalla polizia che, tra le<br />

altre misure, tenne sotto stretta sorveglianza la casa dei genitori a<br />

Montereale Valcellina, nella speranza <strong>di</strong> catturarlo mentre andava<br />

a far loro visita.<br />

Riportiamo una memoria raccolta nel 1975 da una scolaresca<br />

<strong>di</strong> Montereale guidata dalla maestra Maria Grazia Magris che intervistò<br />

un anziano del luogo, tal Sigismondo Roveredo.<br />

Ieri pomeriggio siamo andate dal nonno Sigismondo, che ha novanta<br />

anni, per chiedergli se aveva qualche notizia <strong>di</strong> <strong>Marziano</strong><br />

<strong>Ciotti</strong>. Egli ci ha accolto molto gentilmente e ha risposto alle nostre<br />

domande con chiarezza.<br />

Per prima cosa ci ha detto <strong>di</strong> non aver conosciuto personalmente<br />

<strong>Marziano</strong> <strong>Ciotti</strong> perché aveva soltanto due anni quando il maggiore<br />

garibal<strong>di</strong>no morì. Quello che sa l’ha sentito raccontare dai suoi genitori<br />

e dai figli <strong>di</strong> <strong>Marziano</strong> che ha conosciuto molto bene.

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