Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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116 MARZIANO CIOTTI<br />
ludendo all’ostinazione del Papa e del Borbone <strong>di</strong> Napoli nel rifiutare<br />
i consigli <strong>di</strong> Napoleone e del Governo Italiano per le riforme ai loro<br />
popoli.<br />
Ecco le testuali sue parole:<br />
“Quello che la ragione e la giustizia non hanno potuto ottenere, lo ha<br />
testé compiuto la Rivoluzione. Rivoluzione pro<strong>di</strong>giosa, che ha fatto stupire<br />
l’Europa pel modo quasi provvidenziale in cui ebbe luogo, e che<br />
ha incusso ammirazione per un illustre guerriero, le cui gloriose gesta<br />
richiamano alla mente quanto <strong>di</strong> più grande e sorprendente racconta la<br />
poesia o la storia”.<br />
Tiratene le conseguenze!<br />
Oggi 29 novembre le notizie sono arrivate: Giordani si è presentato. * <strong>La</strong><br />
mia povera moglie con le tre <strong>di</strong>lettissime figlie sono da oltre un mese<br />
tradotte alle carceri <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne. Esse soffrono, io spero, con <strong>di</strong>gnitoso coraggio,<br />
perché convinte della santità e giustizia della causa per cui soffrono.<br />
Raffinate barbarie! Esse sono innocenti! Lo sanno gli stessi loro persecutori,<br />
ma vogliono far vendetta sopra quelle infelici, non potendo sfogarsi<br />
con me.<br />
Di politica interna ed esterna, nessuna notizia, tanto sono impauriti i<br />
nostri castroni, che non osano aprir bocca.<br />
Al cader del sole a me toccherà cangiare soggiorno; lascio il libro nascosto<br />
in questo casolare. **<br />
Da Culieba mi calai presso la Meduna, e passai la notte con Cassan<br />
Leonardo nella sua stalla presso il borgo Flours. <strong>La</strong> mattina del 30,<br />
un’ora avanti giorno, passai la Meduna, mi <strong>di</strong>ressi verso Moschiasinis<br />
sempre evitando quelle genti impaurite, salii Mulon, calai nella Valle,<br />
* Giacomo Giordani <strong>di</strong> Meduno si lascia catturare perché debilitato e sofferente<br />
a causa <strong>di</strong> una infezione batterica. Sarà l’unico tra gli ufficiali garibal<strong>di</strong>ni ad<br />
essere catturato.<br />
** A questo punto del manoscritto troviamo la seguente annotazione: “Memorie<br />
che lasciai in Culeiba, al mio ospite capraio Can<strong>di</strong>do Cassan soprannominato<br />
Chariduss, vivente, che egli fedelmente custodì con altri oggetti finché<br />
sortirono <strong>di</strong> carcere le mie donne, alle quali fece la consegna, ed esse in Comacchio<br />
me le portarono la sera del ... gennaio 1866. Queste memorie le scrissi<br />
in Culeiba, in quell’antro, in cui stetti appiatato due giorni, fino al ritorno<br />
del capraio che avevo mandato a Navarons per notizie”.