Marziano Ciotti l'occhio dritto di Garibaldi - La tana dell'orso
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72 MARZIANO CIOTTI<br />
Lungo la linea del Mincio<br />
Il governo Rattazzi, succeduto a quello <strong>di</strong> Cavour dopo la morte<br />
dello statista, tenta <strong>di</strong> accattivarsi i favori <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong> nominandolo<br />
presidente della “Società dei tiri a segno”, un progetto<br />
mazziniano che nascondeva, sotto apparenti attività lu<strong>di</strong>co sportive,<br />
un vero e proprio reclutamento ed addestramento <strong>di</strong> volontari.<br />
Il Generale aveva momentaneamente superato i contrasti<br />
con i repubblicani mazziniani dopo il Convegno nel marzo del<br />
1862 (dove infuriò freneticamente <strong>Ciotti</strong>) che vide la fusione dei<br />
“Comitati <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento”, garibal<strong>di</strong>ni, e delle “Associazioni<br />
unitarie”, mazziniane, nella “Società emancipatrice italiana”.<br />
I tiri a segno erano stati costituiti a Genova nel 1851 da elementi<br />
mazziniani tra i quali Antonio Mosto * e Nino Bixio. Lo<br />
scopo degli organizzatori era quello <strong>di</strong> educare i giovani operai e<br />
gli studenti all’uso della carabina per addestrare vali<strong>di</strong> soldati in<br />
vista <strong>di</strong> future battaglie per l’Unità. Sono le Società Operaie <strong>di</strong><br />
ispirazione mazziniana a dare il maggior numero <strong>di</strong> iscritti ai tiri<br />
a segno proprio perchè esse riven<strong>di</strong>cano, al contrario delle Società<br />
Operaie piemontesi, il <strong>di</strong>ritto a far politica. Il giornale repubblicano<br />
“L’Italia libera” nel <strong>di</strong>fendere il <strong>di</strong>ritto degli operai alle<br />
lotte politiche affermava che essi non sono né bruti, né macchine,<br />
né servi (...) Gli operai afratellati apprenderanno l’uso delle macchine,<br />
ma apprenderanno contemporaneamente che essi non sono macchine<br />
destinate a servire all’arbitrio <strong>di</strong> chi che sia. 23<br />
Dai tiri a segno si formò il Corpo dei Carabinieri Genovesi che<br />
parteciparono alla IIa guerra d’In<strong>di</strong>pendenza coi Cacciatori delle<br />
Alpi, alla spe<strong>di</strong>zione dei Mille e alle successive campagne <strong>di</strong><br />
Garibal<strong>di</strong>. Dopo il congresso <strong>di</strong> Genova fu deciso <strong>di</strong> aprire numerosi<br />
tiri a segno in Lombar<strong>di</strong>a affidandone l’organizzazione a<br />
Garibal<strong>di</strong> che vi fu spe<strong>di</strong>to a spese del Governo.<br />
* Antonio Mosto (Genova 1824-1890). Fautore del Moto genovese del ’57, collegato<br />
a Pisacane fu condannato a morte in contumacia. Fu con Garibal<strong>di</strong> in Sicilia<br />
in Trentino e a Monterotondo.