Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
In terzo luogo, vorrei ringraziare l’onorevole Duff per la sua conoscenza <strong>del</strong> mondo politico<br />
francese e <strong>del</strong>le posizioni che personalmente occupo. Naturalmente sarei felice di<br />
approfondire l’argomento davanti ad un caffè, ma sfortunatamente i miei doveri mi<br />
impediscono di fare commenti in merito in questo momento.<br />
Per tornare al dibattito, l’allargamento è decisamente parte integrante <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>lo<br />
sviluppo <strong>europeo</strong> e fino ad oggi abbiamo sempre fatto in modo che l’allargamento e il<br />
rafforzamento <strong>del</strong>l’Unione andassero di pari passo. E’ fondamentale che ciò continui, come<br />
ha evidenziato l’onorevole Brok. Tutti i dibattiti servono a sensibilizzare i cittadini sulle<br />
questioni sollevate dall’allargamento, ed è per questo che prestiamo particolare attenzione<br />
ai dibattiti e alle posizioni a riguardo in seno al <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong>.<br />
Ribadendo quanto già detto da altri membri, vorrei evidenziare il ruolo stabilizzatore<br />
<strong>del</strong>l’allargamento. Ciò è ovvio nel caso dei Balcani. Il rapido progresso <strong>del</strong>la Croazia, che<br />
la Presidenza francese vorrebbe accelerare ulteriormente se tutti gli Stati membri sono<br />
d’accordo, dimostra come paesi che negli anni ’90 erano in guerra abbiano una reale<br />
prospettiva di adesione. Questo costituisce un messaggio importante soprattutto per la<br />
Serbia, dal momento che il governo appena insediato aspira a rafforzare il legame con<br />
l’Unione europea.<br />
Lo stesso vale per la Turchia, e a questo riguardo vorrei ricordarvi che lo stato attuale dei<br />
negoziati non è condizionato dalla posizione di uno o <strong>del</strong>l’altro Stato membro, ma dalla<br />
Turchia stessa, dal livello di riforme ivi raggiunto. Sopra ogni cosa, è legato all’adempimento<br />
degli obblighi nei confronti di tutti gli Stati membri e, in particolare, all’applicazione <strong>del</strong><br />
protocollo di Ankara.<br />
La politica <strong>del</strong>l’ampliamento non significa che stiamo trascurando gli altri vicini <strong>del</strong>l’Unione<br />
europea. Al momento il Consiglio sta considerando come aiutare l’Ucraina ad aprire una<br />
nuova fase <strong>del</strong>le relazioni con l’Unione nel prossimo vertice UE/Ucraina, che si terrà a Evian<br />
il 9 settembre. Vorremmo anche far avanzare i rapporti con la Moldova, un paese su cui il<br />
Consiglio ha già investito molto.<br />
Come Presidenza <strong>del</strong> Consiglio sosteniamo anche i processi regionali già descritti. Ho<br />
personalmente partecipato alla conferenza che ha promosso la sinergia nel Mar Nero e al<br />
vertice sui paesi dei Balcani. E, naturalmente, non posso fare a meno di ricordare il prossimo<br />
vertice sul processo di Barcellona e l’Unione per il Mediterraneo, che si terrà a Parigi il<br />
prossimo 13 luglio.<br />
Infine, come potete ben vedere, il processo <strong>del</strong>l’allargamento non è fallito. Continua ad<br />
avanzare richieste ai paesi candidati e anche agli Stati membri, che devono spiegarlo ai<br />
propri cittadini. L’onorevole Rouček e l’onorevole De Keyser hanno ragione a ribadire la<br />
necessità di un bel po’ di educazione, con o senza Magritte. E’ anche vero però che, come<br />
avete sottolineato, i cittadini hanno bisogno di rassicurazioni.<br />
E’ proprio per garantire la continuità <strong>del</strong> processo, la cui rilevanza strategica alcuni di voi,<br />
l’onorevole Brok in particolare, hanno già evidenziato, che il Trattato di Lisbona dispone<br />
la riforma <strong>del</strong>le nostre istituzioni di modo che i nuovi Stati membri – dobbiamo essere<br />
chiari su ciò – vengano accolti nelle migliori condizioni, senza avanzare dubbi sulla capacità<br />
d’azione <strong>del</strong>l’Unione europea.<br />
Olli Rehn, Membro <strong>del</strong>la Commissione. − (EN) Signor Presidente, sono particolarmente<br />
felice di chiudere il mio intervento nel dibattito alla presenza <strong>del</strong>la <strong>del</strong>egazione parlamentare<br />
sudafricana, dal momento che la mia carriera politica è iniziata alcuni decenni or sono con<br />
09-07-2008