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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

spagnola poiché il numero non è sufficiente a soddisfare le richieste provenienti dal settore<br />

direttamente interessato a tale categoria.<br />

Il Consiglio ha il potere di stabilire una nuova distribuzione <strong>del</strong>le licenze, che tenga conto<br />

<strong>del</strong>l’utilizzazione. Tuttavia nel caso in questione essa non è stata basata sulle medie, ma<br />

sul periodo che va dalla fine <strong>del</strong> 2007 all’inizio <strong>del</strong> 2008, quando la situazione, messa in<br />

pericolo dalle controversie con la Mauritania scaturite a seguito <strong>del</strong>l’impiego di alcune<br />

misure tecniche, aveva portato una larga parte <strong>del</strong>la flotta europea a non essere favorevole<br />

a questo accordo, per <strong>del</strong> timore <strong>del</strong> fermo, com’era accaduto nel primo quadrimestre <strong>del</strong><br />

2008.<br />

Poiché il nuovo protocollo ha risolto i problemi tecnici e ha aperto una procedura più<br />

sicura per la risoluzione di differenze tecniche fra le parti, sicuramente un maggior numero<br />

di navi vorrà accedere a questa zona di pesca, che sta diventando ogni giorno più sicura, e<br />

quindi offrire più garanzie rispetto al protocollo precedente.<br />

Marie Anne Isler Béguin, a nome <strong>del</strong> gruppo Verts/ALE. – (FR) Signor Presidente, signor<br />

Commissario, onorevoli colleghi, quando si tratta di accordi sulla pesca, noi dei Verdi<br />

abbiamo una visione leggermente diversa dagli altri gruppi. Per noi gli accordi sulla pesca<br />

non rientrano solo negli accordi puramente e strettamente commerciali, ma anche nelle<br />

politiche europee. E’ per questo motivo che farò riferimento all’opinione <strong>del</strong> comitato sullo<br />

sviluppo, il quale sottolinea il nostro impegno nel fornire aiuto allo sviluppo, sostegno alla<br />

democrazie e buon governo.<br />

La domanda che abbiamo già posto durante la discussione all’interno <strong>del</strong> comitato per la<br />

pesca è perché la Commissione ha minacciato di porre fine agli accordi con la Mauritania,<br />

nemmeno un anno dopo la loro firma.<br />

Per quello che ci riguarda, gli accordi sulla pesca non sono semplici accordi che danno la<br />

possibilità di utilizzare una risorsa e pagare per tale uso, e di pagare meno quando viene<br />

utilizzata meno. No, stiamo tagliando le opportunità di pesca perché la flotta peschereccia<br />

europea ha utilizzato meno le risorse <strong>del</strong>le aree interessate. Ma la responsabilità è <strong>del</strong>la<br />

Mauritania, è colpa <strong>del</strong>la Mauritania se la flotta europea ha scelto altre zone di pesca per<br />

determinate categorie ittiche?<br />

Abbiamo sempre chiesto che le risorse ittiche fossero rispettate negli altri accordi sulla<br />

pesca, abbiamo sempre sostenuto che troppe risorse venivano utilizzate e che in ogni caso<br />

sarebbe giunto il momento in cui le risorse sarebbero state ridotte. Ora sta accadendo<br />

esattamente questo. Concordiamo con la Commissione sul fatto che le risorse debbano<br />

essere riportate al livello in cui la pesca dà profitti, e ciò è positivo. Tuttavia non siamo<br />

assolutamente d’accordo su un altro fatto. Nel corso <strong>del</strong>le discussioni tenutesi, abbiamo<br />

chiesto cosa sarebbe accaduto quando la contropartita fosse stata ridotta in accordo con<br />

i livelli di pesca, e cioè fosse stata ridotta da 86 a 70 milioni di euro, con la conseguente<br />

diminuzione <strong>del</strong>le entrate nel bilancio <strong>del</strong>la Mauritania pari a 40 milioni di euro nel periodo<br />

di tre anni.<br />

La sua risposta è stata: “Il problema non sussiste. Non possiamo commutare le quote di<br />

pesca in qualcosa di diverso e decidere di lavorare, invece, sullo sviluppo”. Lo<br />

comprendiamo. Lei si è preso l’impegno, a nome <strong>del</strong>la Commissione, di assicurare una<br />

compensazione per quei 40 milioni di euro quale parte <strong>del</strong>la politica di sviluppo. Tuttavia,<br />

oggi, in questo accordo non vediamo nessun riferimento a suddetta compensazione, tranne<br />

che in una nota a piè pagina secondo la quale tale possibilità effettivamente esiste. Noi non<br />

09-07-2008

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