Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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IT<br />
Bisogna dire una parola su questo, perché altrimenti salutare in questo modo il fatto che<br />
vengono riammessi i turisti stranieri, senza dire una parola su quanto è accaduto, sulle<br />
condanne, i processi pubblici, la militarizzazione di Lhasa, in occasione <strong>del</strong> passaggio <strong>del</strong>la<br />
torcia olimpica, le libertà che continuano a non esserci, le torture che si continuano a fare,<br />
questo è un modo parziale di affrontare un problema. Magari questo ruolo parziale poi<br />
favorirà una reazione che verrà tacciata di essere ingenua, idealistica, sterile, perché ci sono<br />
le persone che pensano alle cose serie, ai buoni rapporti con la Cina, e poi ci sono le persone<br />
che pensano alle cose ingenue e inconsistenti, che saremmo noi.<br />
Questo è il risultato prodotto da una presentazione come quella che lei ha fatto: non<br />
menzionate nemmeno il popolo uighuro, semplicemente perché non dispone di un leader<br />
transnazionale <strong>del</strong>la non violenza, come il Dalai Lama, credo che sia grave quando si parla<br />
di Cina. E allora che <strong>Europa</strong> è un’<strong>Europa</strong> che davanti a tutto questo dice: “Ciascun capo di<br />
Stato decida per conto suo se va e se non va e noi Francia intanto abbiamo consultato i<br />
nostri partner e andiamo come Presidenza <strong>del</strong>l’Unione europea”. Ma quale Presidenza? Ma<br />
quale Unione europea? Questa è l’<strong>Europa</strong> <strong>del</strong>le patrie e giustamente la Cina non considera<br />
in nessun modo l’<strong>Europa</strong> <strong>del</strong>le patrie come capace di una politica che possa intimidirla nel<br />
rispetto dei diritti umani dei cittadini cinesi e non solo.<br />
(Applausi)<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
Presidente. – E’ veramente difficile chiedere a un oratore di interrompersi, specialmente<br />
quando sta parlando con trasporto, ma, la prego, provi a rimanere nei tempi stabiliti.<br />
Hanna Foltyn-Kubicka, a nome <strong>del</strong> gruppo UEN. – (PL) Signor Presidente, vorrei ancora<br />
una volta portare la sua attenzione sull’incontrovertibile catastrofica situazione politica in<br />
Tibet. Nell’avvicinarsi dei Giochi olimpici, le autorità <strong>del</strong>la Repubblica popolare cinese<br />
stanno intensificando le loro politiche circa questa regione. Inviare l’esercito nei monasteri<br />
tibetani col pretesto di cercare armi e terroristi è diventata una pratica regolare. Il risultato<br />
di queste azioni è la requisizione di opere d’arte raccolte in quei luoghi e ciò è accompagnato<br />
dalla distruzione di oggetti di culto. Informazioni che arrivano da istituti di ricerca<br />
indipendenti e da organizzazioni per i diritti umani ci parlano di recenti avvenimenti come<br />
quelli accaduti nel monastero di Tsendrok nella provincia di Amdo Maima. I giochi<br />
inizieranno tra meno di un mese. Ogni giorno che passa si dimostra la fiducia che avevamo<br />
sul fatto che ci sarebbe stato un cambiamento nella politica interna cinese era senza<br />
fondamento. Spero tuttavia che l’interesse <strong>del</strong>l’<strong>Europa</strong> su questo argomento non si esaurisca<br />
con la fiamma dei Giochi olimpici a Pechino.<br />
Daniel Cohn-Bendit, a nome <strong>del</strong> gruppo Verts/ALE. – (FR) Signor Presidente, signor<br />
Presidente in carica, congratulazioni per l’ipocrisia, le bugie e la dissimulazione a proposito<br />
<strong>del</strong>l’evento olimpico. Ne abbiamo abbastanza! Vi state comportando nella maniera in cui<br />
i governi si sono per anni comportati nei confronti <strong>del</strong> totalitarismo sovietico. E’ sempre<br />
la stessa vecchia storia ed è sempre la stessa trama che tessete da anni per noi che siamo<br />
qui.<br />
Voi parlate <strong>del</strong>la situazione dei giochi dei negoziati. Se chiedeste ai tibetani come sono<br />
andate le negoziazioni, questi risponderebbero che sono costantemente soggetti a<br />
umiliazioni durante il corso dei negoziati e che sono sottoposti a continui ricatti – da questo<br />
punto di vista, il Dalai Lama e i suoi rappresentanti sono trattati nella maniera in cui<br />
Brezhnev trattava Dubček – con l’effetto “se vi muovete, spareremo alla maggior parte di<br />
voi”. Questo è quello che è stato detto durante i negoziati e adesso il Presidente in carica,<br />
il Presidente <strong>del</strong>la Repubblica francese, dirà “Ben fatto, Cina! Mostraci cosa fare quando<br />
09-07-2008