Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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09-07-2008<br />
IT<br />
la campagna per liberare Nelson Man<strong>del</strong>a. E’ una gran fortuna che gli unici prigionieri<br />
rimasti in questa sede sembra che siamo io e il mio amico Elmar Brok, come annunciato<br />
nella scaletta.<br />
(Si ride)<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
Vorrei ringraziare i partecipanti perché oggi hanno portato avanti un dibattito essenziale<br />
e responsabile. Vorrei solo sollevare un punto trasversale, di natura generale.<br />
Mi fa piacere che la relazione Brok e il dibattito di oggi sostanzialmente avvallino il rinnovato<br />
consenso all’allargamento <strong>del</strong>l’UE, che è stato raggiunto nel dicembre 2006, soprattutto<br />
grazie agli eventi <strong>del</strong> 2005. La virtù principale di questa strategia è che trova il giusto<br />
compromesso, attentamente calibrato, tra l’importanza strategica insita nell’ampliare la<br />
zona di pace e prosperità, di libertà e democrazia da un lato, e la nostra stessa capacità di<br />
integrare nuovi membri attraverso un processo di riforma interno e, dall’altro lato, ponendo<br />
condizioni rigorose.<br />
Non posso fare a meno di ricordare – ho una memoria d’elefante – che nell’autunno 2004,<br />
dopo una seduta parlamentare, la commissione Affari esteri mi ha accusato di mancanza<br />
di visione, non avendo io immediatamente dimostrato la volontà di fornire una prospettiva<br />
di adesione all’Ucraina. Avevo semplicemente detto di non decidere in anticipo il futuro<br />
<strong>del</strong>l’Ucraina. Un anno dopo sono stato criticato per aver posto troppa enfasi sulla capacità<br />
di assorbimento e per aver fermato il corso <strong>del</strong>l’allargamento. In questa prospettiva accolgo<br />
molto di buon grado il dibattito di oggi, che crea il giusto compromesso tra l’importanza<br />
strategica <strong>del</strong>l’allargamento e la nostra stessa capacità di accogliere nuovi membri.<br />
Questo dibattito e la relazione identificano una terza valida soluzione combinando una<br />
più profonda integrazione politica con il graduale ampliamento <strong>del</strong>l’Unione europea. A<br />
mio avviso ciò dimostra chiaramente una convincente convergenza <strong>del</strong>l’uso <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong><br />
<strong>europeo</strong> e <strong>del</strong>la Commissione, e <strong>del</strong>l’Unione europea nella sua globalità, e io certamente<br />
accolgo favorevolmente questo fenomeno e anche la direzione intrapresa verso un rinnovato<br />
consenso nei confronti <strong>del</strong>l’allargamento, ormai consolidato dal 2006.<br />
Presidente. − Vorrei informarvi che questa sera, alla riunione <strong>del</strong> Bureau, ho intenzione<br />
di esprimere le mie perplessità sulla procedura catch-the-eye, che è priva di regole e soggetta<br />
esclusivamente all’arbitrio o al giudizio <strong>del</strong> Presidente o <strong>del</strong> suo sguardo. Penso che sia<br />
fondamentale stabilire alcune regole di base, poiché questa procedura sta diventando<br />
inadeguata.<br />
Oggi abbiamo ricevuto addirittura quindici richieste, il che altera la normale procedura e<br />
la quantità di tempo dedicata al discorso di ciascun gruppo.<br />
Vorrei quindi lasciarvi pensare a questo, soprattutto coloro i quali sono rimasti <strong>del</strong>usi, visto<br />
che molte persone hanno chiesto la parola ma solo pochi hanno potuto intervenire.<br />
Elmar Brok, relatore. − (DE) Signor Presidente, signor Commissario, signor Presidente<br />
in carica <strong>del</strong> Consiglio, innanzi tutto vorrei ringraziare la Presidenza <strong>del</strong>la Commissione e<br />
<strong>del</strong> Consiglio per la solidarietà espressa nei confronti dei turisti tedeschi in Turchia.<br />
Dobbiamo trovare un equilibrio tra i moltissimi argomenti che stiamo esaminando: essi<br />
variano dall’Unione per il Mediterraneo – che costituisce un importante passo in avanti se<br />
sostenuto dalla Comunità nel suo insieme piuttosto che rappresentare una priorità per<br />
certi paesi di certe aree geografiche – per passare alla proposta polacco-svedese, fino a<br />
quella di un’Unione per il Mar Nero. Queste sono tutte idee che dobbiamo considerare<br />
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