Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
Andrzej Jan Szejna (PSE), per iscritto . – (PL) I precedenti allargamenti <strong>del</strong>l’Unione<br />
europea hanno indubbiamente portato dei benefici sia all’Unione medesima che ai paesi<br />
entrati a farvi parte, stimolando lo sviluppo economico e portando maggior stabilità,<br />
crescita e prosperità in <strong>Europa</strong>. E’ fondamentale creare le condizioni necessarie ad assicurare<br />
il successo degli allargamenti futuri, e di migliorarne la qualità, facendo tesoro <strong>del</strong>le<br />
esperienze <strong>del</strong> passato. L’UE deve essere aperta ai nuovi stati, ma la strategia<br />
<strong>del</strong>l’allargamento deve soddisfare le condizioni poste dal Trattato sull’Unione europea e<br />
riflettere gli obblighi <strong>del</strong>l’Unione stessa nei confronti di tutti gli stati candidati, così come<br />
di tutti gli stati cui sono state fornite prospettive di adesione, pur ponendo come condizione<br />
assoluta la conformità totale e rigorosa ai criteri di Copenaghen. Allo stesso tempo<br />
dovremmo attentamente monitorare i progressi di questi paesi per quanto concerne la<br />
creazione <strong>del</strong>lo Stato di diritto, una magistratura indipendente e il rispetto dei diritti<br />
fondamentali.<br />
L’Unione deve prendere provvedimenti per accrescere la sua capacità di integrarsi con<br />
nuovi paesi. E’ di fondamentale importanza portare avanti riforme interne volte a migliorare<br />
l’efficienza, a creare una migliore coesione sociale e responsabilità democratica. Il Trattato<br />
di Lisbona dà una risposta a questi ideali e, senza di esso, l’ulteriore allargamento <strong>del</strong>l’Unione<br />
sarebbe molto più difficile. Allo stesso tempo, comunque, il successo <strong>del</strong>la politica di<br />
integrazione <strong>del</strong>l’UE sarà raggiunto solo se in ciascuno dei paesi candidati ci sarà un chiaro<br />
e stabile appoggio sociale all’adesione così come all’Unione stessa, come progetto politico<br />
e economico.<br />
Tadeusz Zwiefka (PPE-DE), per iscritto . – (PL) Ci piace dire che il <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
è l’unico vero foro per ventilare le idee e le opinioni dei cittadini <strong>del</strong>l’Unione europea. E’<br />
dunque un vero peccato che soltanto in questa sede siamo capaci di convincerci l’un l’altro<br />
che il susseguirsi degli allargamenti comunitari è stato un enorme successo. Siamo tutti<br />
colpevoli se ci sono cittadini <strong>del</strong>l’Unione che non condividono quest’opinione. Invece, ciò<br />
è fonte di equivoci sulla necessità di riformare l’Unione. Tuttavia, non posso accettare la<br />
tesi che il non avere il Trattato di Lisbona è la principale causa <strong>del</strong> rallentamento <strong>del</strong> processo<br />
di allargamento. Il trattato in sé stesso non risolve nulla. Serve prospettiva e strategia.<br />
L’Unione europea non sarà mai una creazione politica e geografica completa fino a quando<br />
non includerà tutti i paesi <strong>del</strong>l’<strong>Europa</strong>. Non è corretto dire che i cittadini dei paesi che<br />
vogliono far parte <strong>del</strong>l’Unione si aspettano che ciò avvenga immediatamente o comunque<br />
molto presto. Quello di cui hanno bisogno, comunque, è un segnale chiaro che posto per<br />
loro c’è. Senza questa dichiarazione è difficile pensare che intraprendano tutte quelle riforme<br />
complesse e faticose, che implicano grandi sacrifici e duro lavoro.<br />
In particolare non possiamo dimenticarci degli europei nei paesi dei Balcani e nell’<strong>Europa</strong><br />
<strong>del</strong>l’Est. La politica di vicinato europea è un valido strumento per regolare la cooperazione<br />
con i paesi vicini nel nostro continente. Tuttavia i nostri vicini europei <strong>del</strong>l’Unione hanno<br />
diritto a una politica di cooperazione più trasparente ed efficace, che non si attua nel<br />
susseguirsi di anticamere e sale d’attesa. Se si stanno spendendo così tante energie nella<br />
creazione di un’Unione per il Mediterraneo, sostenuta in particolare dalla Francia, allora<br />
indirizziamo almeno le stesse energie nella creazione di Euronest.<br />
15. Detenuti palestinesi nelle carceri israeliane (discussione)<br />
Presidente. − L’ordine <strong>del</strong> giorno reca la discussione su:<br />
09-07-2008