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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

Nel corso <strong>del</strong> vertice, la Nigeria ha sollevato un’accesa discussione in merito alle elezioni.<br />

E’ stata adottata una risoluzione, che esprimeva grande preoccupazione per la situazione<br />

in Zimbabwe, per la violenza e le uccisioni, sottolineando i resoconti critici redatti dagli<br />

osservatori elettorali <strong>del</strong>la Comunità di sviluppo <strong>del</strong>l’Africa australe (Southern African<br />

Development Community – SADC), <strong>del</strong>l’Unione africana e <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> panafricano.<br />

La risoluzione, inoltre, esorta Mugabe e Tsvangirai a intraprendere un dialogo nell’interesse<br />

<strong>del</strong> popolo <strong>del</strong>lo Zimbabwe, a instaurare un governo di unità nazionale, e a sostenere la<br />

missione di mediazione <strong>del</strong> SADC.<br />

Di fronte a questi sviluppi, la comunità internazionale si sta mobilitando. Gli Stati Uniti<br />

hanno presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza <strong>del</strong>l’ONU chiedendo<br />

l’applicazione di sanzioni contro lo Zimbabwe – embargo, congelamento dei beni e divieto<br />

di viaggiare – allegando una lista di persone da sanzionare, tra cui Mugabe e altri politici,<br />

la maggior parte dei quali figurava già nella lista europea di sanzioni adottata nel 2002.<br />

Anche il Canada ha potenziato le misure già intraprese e il Consiglio <strong>europeo</strong> <strong>del</strong> 20 giugno<br />

si è dichiarato disponibile ad adottare ulteriori iniziative, che verranno appositamente<br />

esaminate con il Commissario Michel il 22 luglio. La Presidenza <strong>del</strong>l’Unione europea ha<br />

fortemente condannato il secondo turno <strong>del</strong>le votazioni in quanto negazione <strong>del</strong>la<br />

democrazia, subito dopo che esse hanno avuto luogo, vale a dire il 29 giugno. La Presidenza<br />

ha poi sottolineato, in una nuova dichiarazione <strong>del</strong> 4 luglio a nome <strong>del</strong>l’Unione europea,<br />

che non avrebbe accettato il fait accompli emerso dal fasullo ballottaggio <strong>del</strong> 27 giugno,<br />

intravedendo, come unica soluzione possibile, una formula di transizione sulla base dei<br />

risultati <strong>del</strong> primo turno <strong>del</strong>le elezioni.<br />

E’ importante che anche l’Africa abbia espresso la sua inquietudine di fronte a una crisi di<br />

portata regionale, e che gli sforzi <strong>del</strong>l’Unione africana, in particolare, e <strong>del</strong> SADC vengano<br />

sostenuti. E’ necessario assicurarsi il rispetto dei i principi sanciti dalla Carta dei diritti<br />

<strong>del</strong>l’uomo e dei popoli <strong>del</strong>l’Unione africana. Sarebbe auspicabile che l’Unione africana e le<br />

Nazioni Unite venissero coinvolte in questo orientamento, in previsione di integrare la<br />

visione regionale <strong>del</strong> SADC con una prospettiva africana e internazionale.<br />

Nella risoluzione l’Unione africana ha anche esortato gli stati o le parti coinvolte a non<br />

intraprendere azioni in grado di compromettere il clima di dialogo, segnale indirizzato<br />

soprattutto all’Unione europea. Ciononostante, l’UE non mancherà di ampliare la lista dei<br />

responsabili di violenze cui verranno indirizzate sanzioni mirate, quali il rifiuto <strong>del</strong> visto<br />

o il congelamento dei beni. L’UE deve anche riuscire a ottenere una limitazione <strong>del</strong>le<br />

esenzioni previste al divieto di visto e l’applicazione di sanzioni nuove, soprattutto<br />

economiche. Naturalmente, tutte queste iniziative di rappresaglia dipenderanno dai<br />

progressi dei negoziati.<br />

I negoziati cominceranno il prima possibile, e credo che il Commissario lo confermerà,<br />

anche se l’esito è ancora incerto. A nostro avviso, dovranno rigorosamente basarsi sui<br />

risultati <strong>del</strong> primo turno di votazioni <strong>del</strong> 29 marzo, che è l’espressione più veritiera <strong>del</strong>la<br />

volontà <strong>del</strong> popolo <strong>del</strong>lo Zimbabwe, a differenza <strong>del</strong> secondo turno, che si è rivelato la<br />

negazione <strong>del</strong>la democrazia. Come affermato dal candidato <strong>del</strong>l’opposizione Mugabe, una<br />

qualche forma di coalizione può costituire una misura temporanea in vista di nuove elezioni,<br />

libere, democratiche e trasparenti.<br />

Infine vorrei ricordare che, nel loro ultimo vertice appena concluso, i membri <strong>del</strong> G8 hanno<br />

preso in considerazione ulteriori provvedimenti finanziari atti a colpire i responsabili <strong>del</strong>le<br />

09-07-2008

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