Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
mezzo di risolvere la questione <strong>del</strong>le pensioni integrative ma, nonostante tutti gli sforzi,<br />
purtroppo non si è ancora giunti ad un compromesso. Detto ciò, considerando quanto sia<br />
importante in merito ai diritti sociali dei lavoratori in generale, allo sviluppo dei regimi<br />
pensionistici e al fornire la risposta giusta alla questione <strong>del</strong>l’invecchiamento demografico,<br />
la Commissione è disposta a continuare e non si fermerà finché non si sarà trovato un<br />
compromesso che possa servire da base per la soluzione complessiva. Sebbene non ci<br />
siamo ancora arrivati (in quanto la decisione deve essere unanime e il Consiglio non ha<br />
ancora adottato una posizione unanime), la Commissione continua a lavorare con l’obiettivo<br />
di migliorare la situazione riguardante le pensioni integrative.<br />
Brian Crowley (UEN). - (EN) Desidero ringraziare il signor Commissario per la sua<br />
risposta. Signor Commissario, lei ha sollevato due punti che considero essenziali all’interno<br />
di questo tema così complesso: innanzitutto l’idea <strong>del</strong>la flessicurezza e in secondo luogo<br />
l’agenda di Lisbona sul creare una nuova libertà all’interno <strong>del</strong> mercato unico <strong>del</strong>l’Unione<br />
Europea, la libera circolazione dei lavoratori.<br />
Per molti versi, la mancanza di disponibilità nella mobilità <strong>del</strong>le pensioni sta negando a<br />
molte persone l’opportunità di accettare dei lavori meglio retribuiti in altre zone perché i<br />
diritti alla pensione non possono essere trasferiti o addirittura non possono essere congelati<br />
nel proprio Stato membro natale.<br />
Forse lei potrebbe suggerirci, all’interno <strong>del</strong> pacchetto sociale che sta proponendo ora –<br />
giustamente accolto con favore da molti – le corde giuste da toccare affinché gli Stati<br />
membri che stanno bloccando questo processo, entrino a farne parte.<br />
Vladimír Špidla. − (CS) Tutto ciò che posso fare è dire, in poche parole, che l’onorevole<br />
Crowley ci ha fornito un’analisi pressoché perfetta <strong>del</strong>la questione. Sì, è effettivamente così.<br />
Questo è il motivo per cui resteremo attivi. Non è una questione che la Commissione<br />
considera chiusa.<br />
Reinhard Rack (PPE-DE). – (DE) Signor Commissario, aveva ragione a rivolgere<br />
l’attenzione al problema e al fatto che la ragione principale per cui non può essere risolto<br />
è che a causa <strong>del</strong> principio di unanimità gli Stati membri non cedono. Non è giunto il<br />
momento, visto l’attuale dibattito sui mercati interni, di attuare una politica di esplicita<br />
denuncia degli Stati membri in questione, così da assicurare che almeno alcuni Stati membri<br />
riconsiderino il loro, a volte disastroso, agire <strong>del</strong> passato e cambino il loro approccio?<br />
Vladimír Špidla. − (CS) Ha perfettamente ragione: tutte le idee politiche fondamentali<br />
sono discusse in seno al Consiglio e tali discussioni non avvengono a porte chiuse. Tutti<br />
gli Stati membri sono riusciti progressivamente ad esprimere le loro opinioni e solamente<br />
la Repubblica federale di Germania non ha espresso il suo consenso. Tale è la situazione<br />
ma, come ho già detto, ciò non implica che siamo giunti al capolinea. Considereremo altri<br />
modi ed opzioni per raggiungere l’unanimità. Desidero naturalmente sottolineare che ogni<br />
Stato membro ha dei sistemi diversi e le decisioni riguardanti tali sistemi non rappresentano<br />
<strong>del</strong>le questioni tecniche minori. Perciò comprendo appieno che i paesi considerino la<br />
questione seriamente ma, come ho già detto, tale è la situazione al momento.<br />
09-07-2008