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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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09-07-2008<br />

IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

violenze verificatesi durante le ultime elezioni. Siamo arrivati a questo punto e dobbiamo<br />

continuare a esercitare questa stessa pressione, allo scopo di metter la parola fine a<br />

quest’inaccettabile violazione <strong>del</strong>la legge.<br />

Louis Michel, Membro <strong>del</strong>la Commissione. − (FR) Signor Presidente, signor ministro,<br />

onorevoli deputati, sono molto contento di poter condividere oggi, in questo scambio di<br />

opinioni, le prospettive future e le considerazioni sul ruolo che potremmo giocare nel<br />

trovare una soluzione alla crisi: una soluzione che venga accettata da tutti i principali attori<br />

politici, e soprattutto una soluzione duratura che apra una nuova epoca di prosperità per<br />

un paese e un popolo che ne hanno così bisogno.<br />

Poco prima che questa sessione cominciasse, ho avuto modo di parlare con il Presidente<br />

Ping, <strong>del</strong>la commissione per l’Unione africana, e circa mezzora fa ho avuto una discussione<br />

piuttosto lunga con il leader <strong>del</strong>l’opposizione Tsvangirai. E’ per questo che ho <strong>del</strong>le novità,<br />

ovviamente non ancora confermate in via definitiva, ma finalmente posso forse fornirvi<br />

informazioni più dettagliate e aggiornate.<br />

Anzitutto, naturalmente, vorrei condividere con voi la mia profonda preoccupazione per<br />

la situazione. Mi è dispiaciuto molto, come ho pubblicamente detto prima e dopo le<br />

votazioni, che il secondo turno <strong>del</strong>le elezioni presidenziali abbia avuto luogo, come ha<br />

ricordato il ministro, a dispetto dei numerosi appelli di posticiparle lanciati dalla comunità<br />

internazionale, tra cui, fra l’altro, i partner africani <strong>del</strong>lo Zimbabwe. L’atmosfera di estrema<br />

violenza politica e di intimidazione sistematica ha contaminato le elezioni privandole di<br />

ogni legittimità e credibilità.<br />

Ho ripetuto pubblicamente, così come ha fatto la Presidenza <strong>del</strong>l’Unione europea, che,<br />

viste e considerate le condizioni in cui si è svolto il secondo turno <strong>del</strong>le votazioni, accordare<br />

una qualsiasi legittimità al presidente emerso in quest’occasione è assolutamente fuori<br />

questione. Non dobbiamo stancarci di ripetere che questa vittoria è stata ottenuta in modo<br />

scorretto ed è molto lontana dalla spirito di rinascita democratica che oggi anima l’Africa.<br />

Il vertice <strong>del</strong>l’Unione africana, tenutosi in Egitto e a cui ha partecipato anche il Presidente<br />

Mugabe, ha assistito a un dibattito molto teso e appassionato tra leader africani, descritto<br />

da molti come senza precedenti.<br />

La risoluzione <strong>del</strong>l’Unione africana è critica nei confronti <strong>del</strong> Presidente Mugabe, cui fa<br />

appello affinché cerchi un accordo politico con Morgan Tsvangirai, il leader <strong>del</strong>l’MDC<br />

(Movement for Democratic Change) allo scopo di formare un governo di unità nazionale.<br />

Inoltre l’Unione africana ha chiesto al SADC di continuare il compito di mediazione per<br />

arrivare a un accordo politico. Potremmo certo considerare questa risoluzione inadeguata.<br />

Potremmo soprattutto criticare il fatto che l’Unione africana non si sia espressa chiaramente<br />

sulla legittimità o meno <strong>del</strong> Presidente Mugabe, ma dobbiamo riconoscere che, nelle attuali<br />

circostanze, la risoluzione costituisce un risultato notevole. Naturalmente a questo punto<br />

la storia non è finite. E’ importante che l’Unione Africana e il SADC diano prova di impegno<br />

nel trovare una soluzione politica.<br />

Da questo punto di vista l’Unione europea e alter controparti internazionali hanno<br />

chiaramente espresso cosa si aspettano di vedere. Questo accordo politico può essere<br />

concluso unicamente in base ai risultati <strong>del</strong> primo turno <strong>del</strong>le votazioni, riflesso <strong>del</strong>le<br />

opinioni <strong>del</strong> popolo <strong>del</strong>lo Zimbabwe espresso liberamente e in modo democratico. I risultati<br />

<strong>del</strong> secondo turno non possono rappresentare la base di partenza per una mediazione o<br />

per dei negoziati. In altre parole, pensiamo che la soluzione politica coinvolgerà un governo<br />

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