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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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09-07-2008<br />

IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

Ben venga l’enfasi che il relatore ha messo sui meccanismi di cooperazione regionale. In<br />

particolare è lodevole la recente iniziativa polacco-svedese per stabilire una dimensione<br />

orientale che integri tutti gli stati <strong>del</strong>l’<strong>Europa</strong> <strong>del</strong>l’est in una significativa forma di<br />

cooperazione. Tuttavia, gli accordi di cooperazione regionali non possono essere usati<br />

come scusa per privare alcuni paesi <strong>del</strong>la zona <strong>del</strong>la prospettiva futura di diventare Stati<br />

membri a tutti gli effetti.<br />

Janusz Lewandowski (PPE-DE), per iscritto . – (PL) Signor Presidente, il <strong>Parlamento</strong> sta<br />

prendendo in considerazione una risoluzione sulla strategia per l’allargamento in un<br />

momento in cui l’allargamento stesso è diventato fuori moda, quasi uno spauracchio nelle<br />

mani degli euroscettici. Ed è per questa ragione che è fondamentale l’affermazione, peraltro<br />

vera, che “i precedenti allargamenti sono stati degli indubbi successi” e hanno contribuito<br />

a rafforzare la stabilità, la crescita e la prosperità in tutta l’<strong>Europa</strong>. Tuttavia è necessario<br />

spiegare tutto ciò ai cittadini <strong>del</strong>l’Unione allo scopo di incrementare l’appoggio sociale alle<br />

fasi successive. Sfortunatamente fino ad ora le campagne di informazione non si sono<br />

rivelate un successo.<br />

Come sempre nelle discussioni sull’allargamento, è interessante considerare la geografia<br />

dei potenziali candidati a membri. Dalla lettura <strong>del</strong> progetto di risoluzione, si potrebbe<br />

pensare che le porte siano spalancate. Il sostegno alle aspirazioni <strong>del</strong>le nazioni balcaniche<br />

è innegabile e spicca un’importante dichiarazione che i partner orientali nella politica di<br />

vicinato possono essere definiti paesi europei. Tuttavia la definizione chiave di “capacità<br />

di integrazione” <strong>del</strong>l’UE (paragrafo 7) ha raffreddato tutte le speranze e, in più, il riferimento<br />

ai “valori condivisi” è chiaramente diretto alla Turchia.<br />

La risoluzione in questa forma si discosta un po’ dalla visione polacca. La Polonia stessa,<br />

che tempo fa bussava alla porta <strong>del</strong>l’UE, chiede ora di offrire la possibilità di divenire Stato<br />

membro all’Ucraina e agli altri paesi nati dal collasso <strong>del</strong>l’Unione Sovietica. E questo per<br />

la stabilità di tutto il continente!<br />

Ramona Nicole Mănescu (ALDE), per iscritto. – (RO) Prima di tutto, vorrei congratularmi<br />

con il relatore per l’obiettività dimostrata nell’esporre la posizione <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

in merito al documento di strategia <strong>del</strong> 2007 sull’ampliamento, <strong>del</strong>la Commissione. La<br />

Comunità europea è diventata più forte con ciascun allargamento, il cui processo stesso<br />

rappresenta un successo di cui hanno goduto tutti gli Stati membri.<br />

L’Unione europea ha registrato una straordinaria evoluzione nello sviluppo <strong>del</strong>le istituzioni<br />

e <strong>del</strong>le politiche sia a livello interno che esterno, ma soprattutto promuovendo<br />

armonizzazioni in ambito economico, sociale e giuridico. L’Unione sta anche affrontando<br />

vari problemi legati alla necessità che ad ogni allargamento faccia seguito un consolidamento<br />

adeguato e una revisione <strong>del</strong>le sue politiche, al fine di evitare situazioni in cui al centro<br />

paesi sviluppino maggiore integrazione, lasciando altri ai margini.<br />

Concordo con l’opinione <strong>del</strong> relatore sulla necessità di incoraggiare i paesi <strong>del</strong>l’est a creare<br />

un’area dalle politiche comuni, che si concentri su questioni economiche, degli scambi,<br />

energetiche, dei trasporti, ambientali, <strong>del</strong>lo Stato di diritto, <strong>del</strong>la giustizia e <strong>del</strong>la sicurezza.<br />

Incoraggiando questo tipo di progetti, la regione <strong>del</strong> Mar Nero potrebbe diventare un polo<br />

di sviluppo e crescita economica, che favorirebbe non solo la prosperità dei paesi <strong>del</strong>la<br />

zona, ma anche la stabilità e la pace al confine orientale <strong>del</strong>l’Unione europea.<br />

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