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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

contributi dati da tutti abbiano prodotto un risultato che rende chiara la situazione; il<br />

messaggio potrebbe essere un po’ vago, ma credo disponga di elementi utili.<br />

Presidente Trichet, tutti siamo stati colpiti dai suoi discorsi nell’estate <strong>del</strong> 2007.<br />

Apprezziamo il fatto che lei abbia risposto immediatamente alla Commissione per i<br />

problemi economici e monetari. Ora, tuttavia, ha incrementato i tassi in un clima in cui<br />

tutti crediamo che la crisi non sia precedente e che le cattive notizie, incluse quelle <strong>del</strong>le<br />

maggiori banche europee, debbano ancora venire.<br />

Quando l’abbiamo incontrata lo scorso dicembre ci ha riferito che, sostanzialmente, si<br />

sarebbe aspettato un’inflazione <strong>del</strong> 3 per cento nel 2008 e che in seguito le cose si sarebbero<br />

calmate. Ora l’inflazione è al 4 per cento e ci sta dicendo che ha incrementato i tassi di un<br />

quarto di punto e questo è tutto. Con un’inflazione importante però, se la sua strategia è<br />

rimanere così vigile in merito alla stabilità dei prezzi, sarà in grado di mantenerla nel breve<br />

e medio termine, con i rischi di cui siamo consapevoli per la crescita e dunque per l’impiego?<br />

Mi sembra che il fenomeno riferito dall’onorevole Turmes, che descrive come seconda fase<br />

di globalizzazione <strong>del</strong>l’Unione europea, ci porti a rivalutare gli strumenti che avevamo a<br />

disposizione e che hanno a che fare con la prima fase di globalizzazione. La prima fase ha<br />

favorito la stabilità dei prezzi, o ad ogni modo una riduzione nei prezzi dei beni di consumo,<br />

legati in particolare al trasferimento.<br />

Ora, in questa nuova fase, abbiamo un nuovo equilibrio ed un nuovo mo<strong>del</strong>lo nel quale<br />

quelli che prima erano paesi emergenti sono ora pienamente affermati, anche nelle loro<br />

acquisizioni di materie prime, con gli effetti sui prezzi di cui siamo consapevoli.<br />

In queste circostanze dunque – e sto rivolgendo le mie osservazioni sia al signor Trichet<br />

che all’onorevole Juncker, dal momento che l’onorevole Juncker attira giustamente<br />

l’attenzione sulle competenze <strong>del</strong>l’Eurogruppo e di ECOFIN in questa area, ma non si sono<br />

mai presentati a questa Commissione o in <strong>Parlamento</strong> – non è il rapporto <strong>del</strong> tasso di<br />

cambio la questione al momento principale, l’acquisto in euro di rifornimenti di petrolio<br />

e l’abilità <strong>del</strong>l’Unione europea, in particolare nell’area euro, di parlare all’unanimità, affinché,<br />

dieci anni dopo aver introdotto l’euro, possiamo alla fine contribuire ad un dialogo<br />

coordinato e responsabile tra le principali monete mondiali, per assicurare il miglior tasso<br />

di cambio per la nostra crescita?<br />

Margarita Starkevičiūtė (ALDE). – (LT) Vorrei far notare che, per la durata <strong>del</strong>la nostra<br />

carica, la Banca centrale europea, grazie al suo importante lavoro, è passata dall’essere solo<br />

una <strong>del</strong>le tante banche nazionali nel mondo, a leader mondiale nell’attività <strong>del</strong>la Banca<br />

centrale. Oggi sta affrontando un nuovo cambiamento per affermare il suo sempre più<br />

importante ruolo nel mondo globalizzato.<br />

Vorremmo che la banca intensificasse il suo ruolo di previsione e gestione <strong>del</strong>le<br />

macroeconomie e <strong>del</strong>la stabilità finanziaria poiché, dato che la maggior parte <strong>del</strong>le crisi ha<br />

le proprie radici attualmente nei paesi <strong>del</strong> Terzo mondo, potrebbe essere corretto affermare<br />

che la Banca centrale europea ha fallito nel produrre un accurato pronostico sulla<br />

dimensione <strong>del</strong>la crisi ed il suo possibile impatto. Cosa potrebbe essere fatto per migliorare<br />

la situazione? Prima di tutto, vorrei menzionare un aumentato coordinamento tra la politica<br />

economica e monetaria. Il terzo mondo sta ora entrando nella fase di liberalizzazione dei<br />

prezzi, che per me è una questione familiare, in quanto rappresentante <strong>del</strong>la Lituania.<br />

Potrebbe durare a lungo e l’<strong>Europa</strong> verrebbe messa sotto pressione per quanto riguarda i<br />

prezzi. Tuttavia, questa pressione potrebbe essere superata dalla nostra politica monetaria,<br />

09-07-2008

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