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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

gli sforzi volti a facilitare le procedure per il rilascio di visti ai richiedenti, attraverso il<br />

principio <strong>del</strong>lo sportello unico e con la raccolta di identificatori biometrici, ovvero<br />

un’immagine facciale e dieci impronte digitali dei richiedenti, da conservarsi nel sistema<br />

di informazione sui visti (VIS).<br />

Dobbiamo evidenziare che questi dati verranno utilizzati a scopo identificativo, come il<br />

Vicepresidente Barrot ha già sottolineato. Questo è molto diverso rispetto a ciò che accade<br />

con i passaporti europei, per i quali è permesso rilevare soltanto due impronte digitali, in<br />

modo che non possano essere utilizzate che a scopo di verifica, ovvero per un confronto<br />

“uno a uno”. Sotto questo aspetto, accolgo con favore la volontà <strong>del</strong>la Commissione europea,<br />

come appena rivelato nel corso <strong>del</strong>la plenaria dal Vicepresidente Barrot, di cooperare,<br />

conducendo lo studio richiesto dal <strong>Parlamento</strong> sulla fattibilità <strong>del</strong> rilevamento <strong>del</strong>le impronte<br />

digitali ai bambini.<br />

Signor Presidente, dal momento che ci apprestiamo a svolgere una revisione completa <strong>del</strong><br />

codice comunitario dei visti, una discussione separata di questa proposta specifica avrebbe<br />

avuto senso soltanto se avesse accelerato il processo. Tuttavia, questo obiettivo non è stato<br />

ottenuto. Domani voteremo una proposta sui cui non è stato raggiunto alcun accordo in<br />

prima lettura e non si tratta che <strong>del</strong>la prima fase di un lento processo. Perciò, ho seri dubbi<br />

sulla necessità di continuare a discutere questa proposta separatamente, quando la relativa<br />

tempistica sembra molto simile a quella <strong>del</strong>la revisione stessa <strong>del</strong> codice.<br />

Avril Doyle (PPE-DE). - (EN) Signor Presidente, solo un rapido intervento. La più grande<br />

libertà civile che tutti abbiamo è la vita stessa. Si creano sempre dibattiti e polarizzazione<br />

quando discutiamo questioni concernenti una maggiore sicurezza – questioni che possono<br />

essere percepite come limitanti di quelle che generalmente chiamiamo libertà civili. Voglio<br />

semplicemente essere certa che il Commissario si sia assicurato che i pesi e contrappesi<br />

vadano di pari passo con quanto abbiamo di fronte ora, per essere sicuri di non compiere<br />

un passo in più rispetto a quanto viene autorizzato e di introdurre soltanto le misure di<br />

sicurezza, le misure di identificazione che il mondo in cui viviamo oggi autorizza.<br />

L’onorevole Coelho ci ha appena ricordato che il mancato raggiungimento in prima lettura<br />

di un accordo sull’argomento è un messaggio di rilevanti proporzioni. Si tratta di un campo<br />

molto sensibile e sempre più cittadini mettono in discussione la “libertà”, per utilizzare la<br />

parola in senso generico, che viene loro sottratta.<br />

Termino su questo punto: la più grande libertà civile è la vita. Dobbiamo fare tutto quanto<br />

venga onestamente autorizzato per difendere la vita, in termini di sicurezza e misure<br />

aggiuntive. Vorrei chiedere assicurazioni alla Presidenza che il sistema di pesi e contrappesi<br />

sia in ogni caso presente.<br />

Jacques Barrot, Vicepresidente <strong>del</strong>la Commissione. − (FR) Signor Presidente, ho ascoltato<br />

attentamente i vari oratori. Innanzitutto, vorrei ricordarvi le informazioni che sono già<br />

state aggiunte a questo dossier. In materia di impronte digitali dei bambini, è stato detto<br />

che i dati hanno dimostrato che la qualità e l’affidabilità <strong>del</strong>le impronte digitali di un database<br />

contenente i dati di 1,5 milioni di richiedenti il visto erano di alta qualità e mi è stato<br />

comunicato che il documento tecnico che sostiene questa posizione è stato inviato alla<br />

Baronessa Ludford.<br />

Tuttavia, da parte mia vorrei assicurarvi, in ogni caso, che sono assolutamente disposto<br />

ad avviare lo studio che giustamente avete auspicato, in modo che possiamo davvero<br />

verificare quanto affidabili siano questi dati biometrici e se siano consigliabili o meno.<br />

09-07-2008

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