Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
- Relazione: Olle Schmidt (A6-0241/2008)<br />
Jan Andersson, Göran Färm, Inger Segelström e Åsa Westlund (PSE), per iscritto. −<br />
(SV) Abbiamo votato a favore <strong>del</strong>la relazione di Olle Schmidt sulla relazione annuale <strong>del</strong>la<br />
BCE. Vogliamo tuttavia sottolineare, in riferimento alla motivazione che discute il bisogno<br />
di introdurre l’euro in Svezia, che rispettiamo il risultato <strong>del</strong> referendum svedese <strong>del</strong> 2003,<br />
con il quale si è deciso che gli svedesi avrebbero mantenuto la corona come moneta<br />
circolante.<br />
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), per iscritto. − (PT) Abbiamo votato contro questa relazione<br />
perché riafferma l’appoggio per il lavoro <strong>del</strong>la Banca centrale europea, non fa alcuna critica<br />
in merito ai successivi aumenti <strong>del</strong> tasso di base, sebbene abbia già raggiunto il 4,25 per<br />
cento, valore più alto rispetto al tasso di base <strong>del</strong>la United States Federal Reserve.<br />
Inoltre, la relazione ignora il fatto che le attività <strong>del</strong>la banca stanno danneggiando i<br />
lavoratori, la popolazione in generale e le micro, piccole e medie imprese. Essa è unicamente<br />
al servizio degli obiettivi dei gruppi economici maggiori e <strong>del</strong> capitale finanziario, anche<br />
quando questi provocano danni alle più fragili e dipendenti economie, come ad esempio<br />
quella <strong>del</strong> Portogallo.<br />
Ad esempio, in Portogallo, dove il livello <strong>del</strong> debito ha toccato il 114 per cento <strong>del</strong> PIL, in<br />
relazione alla maggiore valutazione <strong>del</strong>l’euro, è un altro contributo per la rovina <strong>del</strong>le<br />
piccole e medie imprese, peggiora il deficit nell’equilibrio <strong>del</strong> commercio e aumenta la<br />
dipendenza dei paesi. Sarà molto più difficile trattare argomenti quali la disoccupazione,<br />
la casualizzazione, i bassi salari e il generale aumento dei prezzi, considerando che il debito<br />
<strong>del</strong>le famiglie portoghesi ha toccato al momento il 129 per cento <strong>del</strong> loro reddito<br />
disponibile.<br />
Noi, pertanto, riaffermiamo la necessità di rompere con questa politica di destra nazionale<br />
e la falsa indipendenza <strong>del</strong>la BCE, che serve solo a nascondere il fatto che è al servizio di<br />
grandi capitali.<br />
Bruno Gollnisch (NI), per iscritto. – (FR) La relazione di Schmidt è l’annuale<br />
congratulazione data dal <strong>Parlamento</strong> alla Banca centrale europea per la sua benevolenza.<br />
Come al solito sembra mancare il punto centrale: la temuta contrazione <strong>del</strong> margine che<br />
sta schiacciando il potere di acquisto degli europei e per il quale la BCE e l’Unione europea<br />
sono in parte da biasimare. Nessuno crede che le cifre ufficiali <strong>del</strong>l’inflazione (3 per cento<br />
per il 2008, secondo la relazione), che sono semplici indici compositi, riflettano la realtà<br />
<strong>del</strong>l’aumento <strong>del</strong> costo <strong>del</strong>la vita per i cittadini, soprattutto per materie prime, energia e<br />
abitazione. Tutti ricordiamo le affermazioni <strong>del</strong>le autorità <strong>del</strong>la BCE che mettevano in<br />
allerta dagli effetti sull’inflazione degli aumenti degli stipendi, come se i salari di quegli<br />
stessi europei non fossero soggetti alla costante pressione verso il basso a causa <strong>del</strong>la<br />
ingiusta competizione globale e <strong>del</strong>la politica <strong>del</strong>l’immigrazione promossa dall’Unione<br />
europea.<br />
Rispetto al tasso di cambio <strong>del</strong>l’euro tanto sopravvalutato, è vero che ci sta risparmiando<br />
il peggio rispetto all’aumento dei prezzi <strong>del</strong> petrolio. Però sta minacciando la competitività<br />
di molte industrie che sono tentate di trasferirsi, come ha fatto Airbus, nell’area <strong>del</strong> dollaro.<br />
Non possiamo quindi sostenere questo mutuo scambiarsi di pacche sulla spalla.<br />
09-07-2008