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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

esaminato in relazione alle azioni <strong>del</strong>le altri grandi controparti. Questo per quanto riguarda<br />

le differenze <strong>del</strong> tasso di interesse e le complessive posizioni politiche.<br />

Una nota finale. Il peso dei rischi sistemici che i mercati finanziari sopportano di questi<br />

tempi, richiede una migliore vigilanza <strong>del</strong>le strutture, una migliore collaborazione tra la<br />

BCE, la Fed e le altre banche centrali maggiori. I pericoli di politiche troppo a buon mercato<br />

devono a questo proposito essere sottolineati.<br />

Othmar Karas (PPE-DE). - (DE) Signora Presidente, onorevoli colleghi, spero vivamente<br />

che i messaggi principali di questa seduta raggiungano i cittadini europei. Il primo essenziale<br />

messaggio, a mio avviso, è che la BCE e l’euro non sono la causa dei problemi e <strong>del</strong>le<br />

preoccupazioni, ma parte <strong>del</strong>la soluzione. Il secondo messaggio principale è che l’euro<br />

assicura benefici e protezione. Giova ai cittadini <strong>del</strong>l’intera Unione europea, non solo<br />

all’area euro, beneficia il progetto politico <strong>del</strong>l’Unione europea, la sua crescita e la politica<br />

per l’occupazione.<br />

A prescindere dal mercato interno, l’euro è la più efficace risposta alla globalizzazione.<br />

L’euro e la Banca centrale europea non ci rendono indipendenti da influenze globali, è vero,<br />

ma ci rendono molto più capaci nell’avere a che fare con esse.<br />

Avrei quindi piacere di ringraziare la Banca centrale europea per una politica equilibrata<br />

e salda, perché in un momento in cui si sta perdendo fiducia, è indubbiamente una di quelle<br />

istituzioni che sta guadagnando credito.<br />

Tuttavia, vorrei anche aggiungere che tutti i capi di Stato e di governo in questa occasione<br />

non interferiscono nel Patto di stabilità e di crescita, non interferiscono con la Banca centrale<br />

europea. Se ci sono problemi interni e non ci si documenta bene su un argomento, è troppo<br />

facile che siano gli altri a dover essere biasimati. Per questa ragione dobbiamo fare tutto il<br />

possibile per migliorare la consapevolezza ed eliminare il deficit di informazioni. Non c’è<br />

una generale coscienza <strong>del</strong>la connessione presente tra inflazione, tassi di interesse e stabilità<br />

dei prezzi. Sono grato all’onorevole Juncker per aver fatto notare come la tassazione<br />

indiretta non possa essere incrementata, bensì ridotta dove possibile.<br />

Dobbiamo comunicare il messaggio che l’euro non è responsabile degli alti prezzi energetici<br />

e <strong>del</strong>le materie prime. Approvo, inoltre, <strong>del</strong> fatto che la cooperazione tra la Banca centrale<br />

europea, la Commissione ed il settore dei servizi finanziari abbiano contribuito al lancio<br />

di SEPA, con pagamenti oltre frontiera. Permetteteci di usare la sensibilità e le paure e<br />

preoccupazioni giustificate <strong>del</strong> pubblico per aprire un dialogo con loro e non fare solo<br />

discorsi di favore in questa sede.<br />

Benoît Hamon (PSE). - (FR) Signora Presidente, onorevoli colleghi, l’euro è una valuta<br />

costosa e in aumento rispetto a quelle dei nostri principali partner e concorrenti. Questo è<br />

particolarmente vero in confronto al dollaro. Certamente, la politica dei tassi di referenza<br />

sistematicamente in aumento <strong>del</strong>la Banca centrale europea, unita alla inversa politica <strong>del</strong>la<br />

Fed, sta semplicemente accentuando il problema. Questa tendenza di scambio che sta<br />

danneggiando la competitività <strong>del</strong>l’economia europea è stata oggetto di molta critica, in<br />

particolare da parte di altamente illustri leader europei.<br />

La visione predominante, in quest’Aula in particolare, è che la BCE abbia la sola ed assoluta<br />

competenza in merito alle tendenze dei tassi di cambio. La BCE stessa rifiuta, attraverso la<br />

figura <strong>del</strong> suo presidente, di esprimere qualsiasi punto di vista in merito, a parte poche e<br />

vaghe dichiarazioni internazionali. Non solo questa è una situazione non trasparente e<br />

antidemocratica, è soprattutto contraria al trattato. L’articolo 111 <strong>del</strong> Trattato dice e io<br />

09-07-2008

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