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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

Il Consiglio ritiene che le strategie e le pratiche penali debbano sempre e comunque<br />

rispettare i principi fondamentali dei diritti umani custoditi nel diritto internazionale, in<br />

particolare nella Dichiarazione universale dei diritti <strong>del</strong>l’uomo e nel Patto internazionale<br />

sui diritti civili e politici.<br />

Qualunque forma di detenzione che si possa dire arbitraria dovrebbe essere bandita,<br />

soprattutto se la persona detenuta non è stata informata <strong>del</strong>le accuse a suo carico. Il diritto<br />

ad avere un processo giusto e pubblico con un tribunale imparziale e indipendente è un<br />

principio sacrosanto in un paese in cui vige lo Stato di diritto. Il ricorso a tribunali speciali<br />

deve avvenire solamente in casi molto limitati e ben definiti.<br />

Un altro obbligo fondamentale è quello di trattare i detenuti in modo corretto e,<br />

naturalmente, di proibire tassativamente e impedire la tortura e qualsiasi altra forma di<br />

comportamento disumano e umiliante nei confronti dei prigionieri.<br />

Il Consiglio riconosce che la situazione dei diritti umani in Medio Oriente desta<br />

preoccupazione. Ciononostante, accoglie di buon grado che il dialogo tra Unione europea<br />

e lo stato di Israele verta su tanti argomenti, tra cui la situazione dei territori palestinesi.<br />

Nei contatti politici UE/Israele i diritti umani sono argomento di continua discussione a<br />

tutti i livelli e su base continuativa.<br />

E’ per questo che, nella dichiarazione <strong>del</strong> 16 giugno 2008, pubblicata a conclusione dei<br />

lavori <strong>del</strong> Consiglio di associazione UE-Israele, l’Unione europea ha richiesto di trasformare<br />

in sotto-comitato permanente il gruppo non-ufficiale di discussione sui diritti umani.<br />

Il Consiglio è informato dei fatti esposti dagli onorevoli parlamentari, specialmente dal<br />

Vicepresidente, e sollevati in particolare nell’ultima relazione <strong>del</strong>l’onorevole John Dugard,<br />

Referente speciale ONU sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi, nonché<br />

da varie organizzazioni non-governative.<br />

Il Consiglio ha avuto modo di manifestare la sua inquietudine e ha chiesto ripetutamente<br />

la liberazione di un maggior numero di prigionieri palestinesi. Ha inoltre ribadito la<br />

convinzione che il processo politico intrapreso ad Annapolis nel novembre 2007, che<br />

deve essere accompagnato da dimostrazioni di fiducia sul campo, rappresenta l’unico<br />

mezzo per raggiungere una soluzione negoziale tra le parti, fondata sulla coesistenza dei<br />

due stati: uno stato palestinese indipendente, democratico e autosufficiente, che viva<br />

pacificamente a fianco a uno stato israeliano con confini certi e sicuri.<br />

A questo riguardo, e nella prospettiva di ricostruire la fiducia tra le parti, coinvolgendo la<br />

popolazione civile nell’attuale processo politico, il Consiglio invita Israele a intraprendere<br />

iniziative significative, in particolare come priorità la liberazione di donne, bambini e<br />

rappresentanti regolarmente eletti che si trovano in prigione o in detenzione amministrativa.<br />

(Applausi)<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

In riferimento all’invocazione degli strumenti <strong>del</strong> diritto internazionale, come menzionato<br />

dalla Vicepresidente Morgantini, il Consiglio ribadisce la sua posizione, che il diritto<br />

internazionale deve essere salvaguardato e sviluppato, come specificato nella strategia<br />

europea in materia di sicurezza adottata dal Consiglio nel dicembre 2003.<br />

Ci tengo a sottolineare che la Presidenza, a nome <strong>del</strong>l’Unione europea, ha accolto con<br />

piacere la firma <strong>del</strong>l’accordo di scambio tra Israele e Hezbollah, <strong>del</strong>la quale siamo giunti a<br />

conoscenza lunedì. L’accordo prevede il ritorno dei corpi dei combattenti Hezbollah e il<br />

09-07-2008

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