Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
di coalizione con Tsvangirai come Primo Ministro, dotato di pieni poteri sulla base <strong>del</strong>la<br />
maggioranza ottenuta in parlamento.<br />
Per quanto riguarda l’Unione europea, tutte le opzioni sono ancora sul tavolo. Innanzitutto<br />
siamo disposti a sostenere gli sforzi <strong>del</strong> SADC e <strong>del</strong>l’Unione africana e ci aspettiamo di<br />
vedere progressi tangibili nelle prossime due settimane.<br />
Se fosse raggiunto un accordo politico costruttivo, espressione dei risultati <strong>del</strong> primo turno<br />
<strong>del</strong>le votazioni, naturalmente saremmo disposti, come abbiamo già detto, a impegnarci<br />
nuovamente con lo Zimbabwe. Per di più saremmo pronti a cominciare immediatamente.<br />
Vi ricordo che in occasione <strong>del</strong>l’istituzione <strong>del</strong> decimo Fondo <strong>europeo</strong> di sviluppo, mi sono<br />
adoperato affinché si lavorasse come se ci fosse di nuovo la democrazia in Zimbabwe, per<br />
evitare di penalizzare il popolo di questo paese a causa <strong>del</strong>la tragica situazione in cui si<br />
trova.<br />
Passiamo adesso alle due conversazioni che ho avuto questo pomeriggio, in vista <strong>del</strong>la<br />
riunione in programma in <strong>Parlamento</strong>. Per prima la conversazione con il Presidente Ping.<br />
Qual è il problema? Il problema di oggi è che tutti nell’Unione Africana concordano sul<br />
fatto di dover appoggiare i negoziati tra Mugabe e Tsvangirai e che, presupposto fondante,<br />
naturalmente, a guida <strong>del</strong> governo ci dovrebbe essere il leader <strong>del</strong>l’opposizione Tsvangirai,<br />
con un governo tendenzialmente basato su una coalizione nella quale il suo partito, di<br />
maggioranza all’interno <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong>, avrebbe una posizione dominante, e che questo<br />
governo dovrebbe avere pieni e completi poteri in merito alle decisioni esecutive.<br />
Per il momento, allora, penso sappiate che questo orientamento è messo in discussione.<br />
A complicare ulteriormente le cose ci sono certi dubbi avanzati da Tsvangirai sull’equilibrio<br />
di questa mediazione, cui lui ovviamente vuole dare una cornice, una struttura, un supporto,<br />
diciamo, che garantisca equilibrio. Con ciò non sto esprimendo un giudizio di valore, sto<br />
semplicemente descrivendo la situazione. Per il momento il Presidente Ping mi ha assicurato<br />
che il lavoro – e non parlo di lavoro di mediazione, ma solo di lavoro – per prepararsi<br />
mentalmente a questo tipo di sviluppo è in corso e che, se tutto va bene, nei prossimi giorni<br />
si aprirà una prospettiva concreta.<br />
Ho in seguito avuto una conversazione piuttosto lunga con il signor Tsvangirai, che ha<br />
confermato di essere d’accordo con l’idea di un governo contenente esponenti <strong>del</strong>lo<br />
ZANU-PF (Zimbabwe African National Union Patriotic Front), ma sarebbe lui, naturalmente,<br />
ad avere l’ultima parola su chi scegliere. Fondamentalmente, anche se non lo ha posto in<br />
questi termini, è un po’ come lo scenario <strong>del</strong> Kenya, anche se (e io condivido quest’idea) le<br />
due situazioni non sono paragonabili. Non sono per niente simili. C’è chi coglie l’occasione<br />
per comportarsi come se lo fossero, ma, da un punto di vista assolutamente obiettivo, e le<br />
persone sono diverse tra loro, la situazione è piuttosto diversa. Questo è il primo punto.<br />
In secondo luogo, vorrebbe vedere una “squadra permanente per i negoziati”, vale a dire<br />
un gruppo che conduca i negoziati garantendone, naturalmente, l’equilibrio. Questa squadra<br />
dovrebbe trovarsi sotto l’egida <strong>del</strong>l’Unione africana e <strong>del</strong>le Nazioni Unite, come ha dichiarato<br />
il ministro. A mio avviso Tsvangirai è ragionevolmente ottimista, crede che le cose si stiano<br />
muovendo. Ovviamente considera la questione <strong>del</strong>le sanzioni importante e ha evidenziato<br />
un aspetto su cui credo siamo tutti d’accordo, cioè che, se necessarie, le sanzioni si<br />
applicheranno agli individui senza chiaramente colpire, né direttamente né indirettamente,<br />
la popolazione.<br />
09-07-2008