Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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09-07-2008<br />
IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
La Commissione per il commercio internazionale appoggia l’UE nel suo procedimento<br />
contro gli Stati Uniti all’OMC.<br />
Quello a cui tutti dovremmo mirare è un’aperta e leale competizione tra i produttori di<br />
aeromobili, con la libertà per le compagnie aeree di scegliere l’aereo che soddisfi al meglio<br />
i loro bisogni e al miglior prezzo.<br />
Il motto ufficiale degli Stati Uniti è “Confidiamo in Dio”. Forse dovrebbe cambiare in “Non<br />
fate come faccio io. Fate come dico io”.<br />
– Relazione: Jerzy Buzek (A6-0255/2008)<br />
Göran Färm (PSE), per iscritto. − (SV) Noi socialdemocratici svedesi abbiamo votato a<br />
favore <strong>del</strong>la relazione <strong>del</strong>l’onorevole Buzek sul Piano strategico <strong>europeo</strong> per le tecnologie<br />
energetiche.<br />
Abbiamo una visione positiva dei sistemi di cattura e immagazzinamento di CO 2, ma ci<br />
domandiamo se sia necessario appoggiare questioni come la conversione <strong>del</strong> carbone in<br />
gas per l’ulteriore sviluppo di quella tecnologia. Apprezziamo inoltre la ricerca e lo sviluppo<br />
di nuove risorse energetiche a basso livello di emissioni di CO 2 o addirittura pari a zero.<br />
Siamo a favore <strong>del</strong> cofinanziamento <strong>del</strong>l’Unione per questa ricerca, ma non penso si possa<br />
pregiudicare la formazione <strong>del</strong> bilancio invitando a questo punto la Commissione a mettere<br />
da parte somme particolari. Abbiamo dunque preferito astenerci su questi due punti.<br />
Marian Harkin (ALDE), per iscritto – − (EN) Voto contro la seconda parte <strong>del</strong> paragrafo<br />
26 perché non appoggio il nucleare come una <strong>del</strong>le iniziative prioritarie. Tuttavia, voterò<br />
a favore <strong>del</strong>la relazione, perché il suo obiettivo è di accelerare l’innovazione <strong>del</strong>le tecnologie<br />
europee all’avanguardia a basso tenore di carbonio. E’ essenziale che l’<strong>Europa</strong> mantenga<br />
un piano di ricerche energetiche per favorire la sua ambiziosa politica energetica e<br />
conseguire i suoi obiettivi in relazione ai cambiamenti climatici.<br />
Bogusław Liberadzki (PSE), per iscritto – − (PL) Condivido i punti di vista <strong>del</strong>l’onorevole<br />
Buzek per quanto riguarda l’introduzione <strong>del</strong>le nuove tecnologie di produzione energetica,<br />
alla luce dei cambiamenti che l’Unione europea sta affrontando, cioè la protezione<br />
ambientale, garantire la sicurezza <strong>del</strong>le risorse energetiche e mantenere un alto livello di<br />
competitività <strong>del</strong>l’Unione europea.<br />
Condivido inoltre l’opinione <strong>del</strong> relatore in merito alle risorse insufficienti assegnate alle<br />
nuove tecnologie di produzione energetica nell’attuale piano finanziario <strong>del</strong>l’Unione<br />
europea. Dobbiamo ricordare che è necessario raggiungere il successo in questo campo<br />
attraverso una partnership tra il settore pubblico e quello privato.<br />
Andreas Mölzer (NI), per iscritto. − (DE) Come impariamo a nostre spese, l’intenzione<br />
<strong>del</strong>l’UE di incrementare rapidamente la percentuale di utilizzo <strong>del</strong> biocarburante ha avuto<br />
ripercussioni negative. Le monocolture, il taglio <strong>del</strong>le foreste pluviali e la concorrenza di<br />
alimenti e mangimi, che ha contribuito ad allargare la crisi alimentare attuale, hanno<br />
apparentemente spinto i ministri <strong>del</strong>l’UE a riflettere e hanno assestato un colpo al loro<br />
obiettivo di alzare al 10 per cento entro il 2020 le quote di fonti energetiche rinnovabili<br />
nella produzione <strong>del</strong> carburante.<br />
Sebbene dovremmo felicitarci <strong>del</strong> fatto che il biocarburante non venga più prodotto dai<br />
mangimi e <strong>del</strong>la volontà generale di attendere una seconda generazione di biocarburanti,<br />
ad esempio quelli ottenuti dai materiali di scarto, questo non deve portare in nessun caso<br />
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