Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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09-07-2008<br />
IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
urgenza, e i sistemi di previdenza sociale devono essere disponibili in primo luogo per gli<br />
europei.<br />
– Relazione: Richard Corbett (A6-0206/2008)<br />
Catherine Boursier (PSE), per iscritto. – (FR) Ho votato oggi a favore <strong>del</strong>la relazione<br />
Corbett sull’emendamento <strong>del</strong>l’articolo 29 <strong>del</strong> regolamento interno al <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong>,<br />
riguardante la formazione di gruppi politici, vale a dire la necessità che i membri di un<br />
gruppo politico rappresentino minimo un quarto, anziché un quinto, degli Stati membri<br />
e che il numero minimo di membri sia 25, anziché 20. Ho agito in questo modo per varie<br />
ragioni.<br />
In primo luogo, perché penso che questa riforma sia assolutamente necessaria per<br />
permettere alla nostra istituzione di agire in maniera più efficace e di mettere fine alla sua<br />
situazione altamente frammentaria, che consiste di regole rimaste immutate nonostante<br />
le successive estensioni e l’allargamento <strong>del</strong>la nostra Assemblea sin dal 2004.<br />
In più, ritengo che la soluzione proposta dal mio collega socialista, i cui assidui sforzi hanno<br />
permesso di raggiungere un compromesso con la maggioranza dei gruppi politici, sia<br />
molto ragionevole in confronto a quanto praticato a livello nazionale all’interno <strong>del</strong>l’Unione<br />
europea.<br />
Inoltre, stabilite le risorse sia umane che finanziarie, rese disponibili dall’istituzione a<br />
beneficio dei gruppi politici, ritengo che una chiara rappresentatività sia sufficiente a<br />
giustificare questa modifica.<br />
Per concludere, lo scopo consiste semplicemente nel promuovere una certa coerenza a<br />
livello <strong>europeo</strong> all’interno <strong>del</strong>le varie forze politiche; la nostra democrazia può solo<br />
rafforzarsi.<br />
Sylwester Chruszcz (NI), per iscritto. − (PL) Questo documento è solo un altro tentativo<br />
<strong>del</strong>la maggioranza di prendere il controllo a spese <strong>del</strong>la minoranza. L’arroganza dei più<br />
ampi gruppi politici all’interno <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong> ha raggiunto nuovi vertici. Il<br />
significato di questo documento consiste nell’aumento da 21 a 30 <strong>del</strong> numero minimo dei<br />
MPE richiesto per creare un gruppo politico. Gruppi minori, come per esempio il gruppo<br />
democratico indipendente, vengono seriamente minacciati da una simile condizione.<br />
Ovviamente, ho votato contro.<br />
Andrew Duff (ALDE), per iscritto. − (EN) Il gruppo ALDE ha votato contro la riforma<br />
<strong>del</strong>l’articolo 29 per le seguenti ragioni:<br />
– l’attuale presenza di sette gruppi non provoca alcun reale problema di efficacia;<br />
– le opinioni <strong>del</strong>la minoranza hanno lo stesso diritto <strong>del</strong>la maggioranza di venire organizzate<br />
professionalmente;<br />
– un <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong> corretto deve riflettere la più ampia divergenza di opinioni<br />
politiche che si riscontrano nell’Unione: non dobbiamo copiare esattamente l’operato dei<br />
parlamenti nazionali, il cui scopo consiste nel fornire un governo;<br />
– far cessare l’attività dei gruppi minori potrebbe sia costringere i deputati più riluttanti ad<br />
unirsi a gruppi maggiori, sia gonfiare le fila dei non iscritti, provocando ulteriore inefficienza;<br />
– in ogni caso, si è stabilito che la dimensione <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> scenda da 785 a 751 (Lisbona)<br />
o 736 (Nizza).<br />
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