Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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09-07-2008<br />
IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
una città e la sua accessibilità dipendono da una migliore mobilità, ma quest’ultima non<br />
deve essere raggiunta a spese <strong>del</strong> benessere dei cittadini o <strong>del</strong>l’ambiente.<br />
Per questa ragione, è necessario che la relazione dia più peso a fattori sociali e politica<br />
occupazionale. Deve inoltre essere ben radicato nelle coscienze che la diversità degli Stati<br />
membri non permetterà una soluzione europea uniforme e che la rigida aderenza al<br />
principio di sussidiarietà deve continuare perciò a prevalere. Credo anche che, nei paesi<br />
dove la liberalizzazione ha già avuto luogo, il suo impatto sull’occupazione vada accertato.<br />
In più, richiedo un sistema di certificazione per l’installazione a posteriori di particolari filtri<br />
alle auto, ai veicoli commerciali e ai fuoristrada.<br />
Mentre il Libro verde mette in luce la maggior parte dei problemi che colpiscono la mobilità<br />
urbana al giorno d’oggi e presenta inoltre alcune nuove e innovative idee per risolverli, è<br />
nettamente inferiore nel coprire tutti gli aspetti essenziali e questo può essere il solo punto<br />
di partenza per la discussione di questa materia.<br />
Bogusław Liberadzki (PSE), per iscritto. − (PL) La più importante questione sollevata<br />
dal relatore è il <strong>del</strong>ineamento di aree in cui è necessario che l’Unione europea partecipi,<br />
per quanto riguarda la mobilità urbana.<br />
Il relatore ha ragione a sottolineare che esistono problemi <strong>del</strong> genere nell’Unione europea,<br />
nel settore <strong>del</strong>la mobilità urbana, ma non è impossibile sviluppare un metodo uniforme<br />
per affrontarli. A questo punto, le considerazioni <strong>del</strong> relatore, riguardanti le città in grado<br />
di scegliere un metodo per raggiungere gli obiettivi prefissati, sono razionali e vorrei<br />
esprimere il mio appoggio in merito.<br />
Erik Meijer (GUE/NGL), per iscritto. − (NL) Le città sono densamente popolate, con<br />
pochi spazi aperti e molto traffico, che percorre relativamente brevi distanze. Essendo lo<br />
spazio difficile da trovare, non c’è semplicemente nessuna possibilità per il traffico dei<br />
veicoli pesanti, l’eccessivo rumore e l’aria inquinata sono ulteriori ragioni per provare a<br />
ridurre il numero di automobili nelle nostre città, il prima possibile. Certamente le città<br />
devono essere accessibili per vigili <strong>del</strong> fuoco, polizia, ambulanze, furgoncini per traslochi<br />
e veicoli <strong>del</strong>le persone disabili, ma gli insufficienti spazi aperti devono essere mantenuti in<br />
primo luogo per l’utilizzo da parte di pedoni, ciclisti, tram, campi da gioco per bambini,<br />
giardini e parchi. Solo allora la città sarà un luogo dove si possa vivere.<br />
Il testo votato oggi non effettua questa chiara scelta, ma semplicemente cerca di riconciliare<br />
idee e interessi opposti. Sfortunatamente, l’UE non ha competenza in questo settore. Tutto<br />
ciò che l’UE può fare è aiutare a promuovere la migliore procedura, ottima pratica sulla<br />
quale è stata costruita e sviluppata. Miglioramenti di questo tipo non sono importanti solo<br />
per la città che li ha già compiuti, ma anche come esempio per le altre. Gli esempi includono<br />
il sistema di pedaggio in centro a Londra, le nuove reti tranviarie a Strasburgo e Bordeaux<br />
o il centro città di Groningen, ormai da lungo tempo zona a traffico limitato.<br />
Sfortunatamente, l’UE non contribuirà quasi per nulla a questa relazione.<br />
Gabriele Stauner (PPE-DE), per iscritto. − (DE) Ho votato contro questa relazione, perché<br />
l’UE non è responsabile di questo settore. Quando il <strong>Parlamento</strong> prende l’iniziativa di<br />
redigere relazioni su materie che non sono di regolare competenza <strong>del</strong>l’UE, non compie<br />
nulla per la certezza giuridica né avvicina l’<strong>Europa</strong> alle persone.<br />
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