Discussioni del Parlamento europeo - Europa
Discussioni del Parlamento europeo - Europa
Discussioni del Parlamento europeo - Europa
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
118<br />
IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
I Balcani occidentali e l’Ucraina hanno bisogno di questo stimolo. Privando questi paesi,<br />
con cui condividiamo tradizioni europee e storia, di una prospettiva comunitaria, verrebbe<br />
meno anche quella forza e motivazione che fa <strong>del</strong> loro divenire stati costituzionali una<br />
realtà.<br />
Il fatto che a breve appariranno leggi quali i decreti contro l’istruzione nella lingua <strong>del</strong>le<br />
minoranze, la chiusura <strong>del</strong>le scuole che insegnano nella lingua madre, la morte <strong>del</strong>la lingua<br />
stessa e il processo di assimilazione provocano non poca rabbia in Ucraina. Quando cadono<br />
gli ostacoli o l’obiettivo diventa più distante, le norme si allontanano ulteriormente da ciò<br />
che definiamo stato costituzionale.<br />
Quindi abbiamo una grande responsabilità. A questo punto dobbiamo assicurare che i<br />
criteri vengano soddisfatti non solo sulla carta ma nella realtà – si chiede coerenza nei<br />
preparativi ai nostri vicini, così come si chiede coerenza all’Unione nelle promesse fatte e<br />
nelle richieste di responsabilità. La coerenza <strong>del</strong> nostro comportamento darà fiducia a chi<br />
ci vota così come ai nostri vicini.<br />
Genowefa Grabowska (PSE), per iscritto. – (PL) Come rappresentante di un paese che<br />
è entrato nell’UE nel 2004, condivido pienamente tutti i punti sollevati dalla relazione di<br />
Elmar Brok, che evidenzia l’importanza di un allargamento continuo e il suo contributo<br />
positivo alla creazione di un’<strong>Europa</strong> forte, unita, prospera e a misura di cittadino. Concordo<br />
con l’affermazione che la possibilità di divenire Stato membro, una volta riconosciuta,<br />
abbia un’influenza molto positiva sulle politiche interne dei paesi candidati, incoraggiandoli<br />
ad agire più in fretta nella ristrutturazione <strong>del</strong>la loro amministrazione, nella riforma dei<br />
sistemi educativi e dei più alti livelli di istruzione, nel prestare più attenzione ai diritti umani,<br />
anche a quelli <strong>del</strong>le minoranze, nella lotta alla corruzione nella vita pubblica, in sintesi,<br />
nell’adottare quei valori che hanno guidato l’Unione europea per molti anni. Penso inoltre<br />
che la relazione dovrebbe dare più rilievo al fatto che l’Unione europea è aperta e pronta<br />
ad accogliere i prossimi nuovi Stati membri.<br />
Questo è particolarmente importante per il mio paese, la Polonia, specialmente nell’ottica<br />
<strong>del</strong>le aspettative e <strong>del</strong>le aspirazioni comunitarie <strong>del</strong> nostro vicino a est, l’Ucraina. Sarebbe<br />
spiacevole se i nostri vicini vedessero nella frontiera orientale (il confine di Schengen per<br />
tutta l’UE) un nuovo muro che li separi definitivamente da noi. Penso che i richiami che<br />
ogni tanto sentiamo in merito – che l’ulteriore allargamento <strong>del</strong>l’Unione dovrebbe dipendere<br />
dalla cosiddetta “capacità di integrazione” – siano mal pensati e rappresentino una minaccia<br />
al raggiungimento degli obiettivi che l’UE si è posta.<br />
Tunne Kelam (PPE-DE), per iscritto. – (EN) Un importante punto di partenza per<br />
occuparsi di ulteriori allargamenti è costituito dalla consapevolezza che l’UE ha tratto<br />
grandi benefici da tutti i passati allargamenti, l’ultimo dei quali si è dimostrato un vantaggio<br />
condiviso da tutti gli interessati. Questo ci porta ragionevolmente a credere che l’UE<br />
beneficerà anche di quelli a venire.<br />
La preoccupazione per la capacità di integrazione <strong>del</strong>l’Unione è comprensibile, tuttavia<br />
non è ancora utilizzato <strong>del</strong> tutto il potenziale più efficace per promuoverla, che consiste<br />
nel utilizzare appieno le quattro fondamentali libertà <strong>del</strong>l’Unione, liberalizzare i mercati,<br />
separare le grandi compagnie, adoperarsi per la trasparenza. Per affrontare con successo<br />
le sfide globali dobbiamo contare senza esitazione sui valori e sui principi fondamentali<br />
<strong>del</strong>la Comunità europea, che è stata ed è tuttora il più grande successo nella storia europea.<br />
09-07-2008