Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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09-07-2008<br />
IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
riesaminare il caso dopo tre anni, seguendo uno studio dettagliato sulla fattibilità tecnica,<br />
affidabilità e proporzionalità <strong>del</strong> rilevamento <strong>del</strong>le impronte digitali dei bambini. Ritengo<br />
che questo sarebbe un passo avanti appropriato.<br />
Riguardo l’outsourcing, approvo il concetto generale, nella misura in cui migliori i servizi<br />
per i richiedenti il visto e finché avviene in condizioni tali da assicurare l’integrità <strong>del</strong><br />
processo di rilascio <strong>del</strong> visto, secondo il quale va usato come ultima istanza e che stabilisce<br />
che il fornitore di servizi operi in edifici sotto tutela diplomatica, assicurando che siano<br />
presenti degli ufficiali consolari a controllare il personale dei fornitori di servizi. Questo<br />
garantirebbe la protezione dei dati e <strong>del</strong> materiale da eventuali sequestri, ma non ho ottenuto<br />
nessuna concessione da parte <strong>del</strong> Consiglio su questo punto. Ho saputo anche che gli Stati<br />
membri non vogliono nemmeno considerare l’idea di un progetto comune con un altro<br />
Stato membro o di un centro comune per l’introduzione <strong>del</strong>le domande di visto.<br />
Vorrei concludere dicendo che ho chiesto un’opinione al Gruppo <strong>del</strong>l’articolo 29 dei<br />
supervisori sulla protezione di dati nazionali. Hanno sottolineato un paradosso secondo<br />
il quale, mentre da un lato l’introduzione di dati biometrici rafforza la credibilità e la<br />
sicurezza dei visti, dall’altro lato, se i mezzi di raccolta non hanno lo stesso livello di<br />
sicurezza garantito in un consolato o nella sezione consolare di un’ambasciata, questo<br />
indebolisce la credibilità <strong>del</strong>l’intero processo. Tratterò gli altri punti, in modo particolare<br />
quello sulla tassa sui visti, durante il mio discorso conclusivo.<br />
Ewa Klamt, a nome <strong>del</strong> gruppo PPE-DE. – (DE) Signor Presidente, onorevoli colleghi, la<br />
proposta <strong>del</strong>la Commissione di emendare l’Istruzione consolare comune è urgente e<br />
necessaria in un’UE senza frontiere. Il mio gruppo sostiene fortemente la relazione di Sarah<br />
Ludford. Vorrei ringraziare il relatore per la collaborazione, grazie alla quale i gruppi <strong>del</strong><br />
<strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong> hanno cercato di trovare un accordo su un progetto comune.<br />
L’Istruzione consolare comune deve essere ridefinita e adattata alla situazione attuale. In<br />
futuro, i richiedenti il visto saranno identificati senza dubbio attraverso la raccolta di dati<br />
biometrici come le fotografie e le impronte digitali.<br />
In passato ci si è resi conto che alcuni Stati membri, tra i quali la Germania, interpretavano<br />
e applicavano le norme vigenti in modo diverso e quindi non uniforme. Nel 2000, per<br />
esempio, ai consolati e alle ambasciate tedesche era stato richiesto di essere meno burocratici<br />
nel rilascio dei visti e nel momento in cui sorgevano dubbi sulla decisione di concedere un<br />
visto o meno. Come risultato <strong>del</strong>la generosità con la quale l’Ambasciata tedesca a Kiev<br />
tendeva a concedere visti, il numero di visti rilasciato a cittadini ucraini è incrementato da<br />
150 000 nel 1999 a circa 300 000 nel 2001, il che ha comportato un aumento<br />
considerevole <strong>del</strong> numero di immigrati illegali nell’area Schengen.<br />
E’ quindi urgente e necessario assicurarsi che tutti gli Stati membri applichino le norme<br />
sul rilascio dei visti Schengen in modo uniforme. Il mio gruppo è favorevole alla ricerca di<br />
un compromesso tra il Consiglio e il <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong>, come appena suggerito dal<br />
Commissario Barrot.<br />
Il nostro gruppo sostiene quasi tutti i punti elencati nella relazione <strong>del</strong>la Baronessa Ludford.<br />
Gli unici punti che non possiamo appoggiare riguardano il limite di età per i bambini e il<br />
rilevamento <strong>del</strong>le impronte digitali. Appoggiamo la proposta <strong>del</strong>la Commissione di stabilire<br />
il limite di età per i bambini a sei anni. Il mio Gruppo considera più importante mantenere<br />
tale limite di età per prevenire il traffico di bambini all’interno <strong>del</strong>l’Unione europea.<br />
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