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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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09-07-2008<br />

IT<br />

Il mio ultimo punto in esame riguarda il tasso di cambio, già citato da un certo numero di<br />

membri. Penso che il Consiglio direttivo <strong>del</strong>la BCE sia a favore <strong>del</strong>le piena realizzazione<br />

<strong>del</strong> trattato così com’è. Mi sembra che quando siamo in Cina, come ha detto Jean-Claude<br />

Juncker, o quando siamo al G7, dove io e Jean-Claude stiamo firmando la communiqué <strong>del</strong><br />

G7, stiamo facendo ciò di più appropriato e sono cauto – perché è stato detto che sono<br />

molto cauto e prudente quando parlo di tassi di cambio – è perché questo è un settore<br />

straordinariamente suscettibile e dove secondo me una persona deve pienamente rispettare<br />

l’orientamento con il quale siamo d’accordo. Questa è la ragione per cui vorrei ribadire<br />

come a questo punto concordiamo con tutti i membri <strong>del</strong> G7 in merito al messaggio per<br />

la Cina. Non c’è assolutamente alcuna ambiguità in questo. Lo abbiamo chiarito nell’ultima<br />

communiqué <strong>del</strong> G7. Consideriamo inoltre importante guardare molto attentamente ai<br />

possibili aspetti contrari di eccessive fluttuazioni, sia per la stabilità finanziaria che per la<br />

crescita.<br />

Vorrei inoltre ribadire come sia importante che le autorità degli Stati Uniti ripetano che<br />

un dollaro forte è nell’interesse <strong>del</strong>l’intera nazione degli Stati Uniti d’America.<br />

Jean-Claude Juncker, Presidente <strong>del</strong>l’Eurogruppo e membro <strong>del</strong> Consiglio <strong>europeo</strong>. − (FR)<br />

Signora Presidente, onorevoli deputati, non tornerò a soffermarmi sulle osservazioni fatte<br />

dal presidente <strong>del</strong>la Banca centrale durante la nostra seduta. E’ meglio non ripetere quanto<br />

ha affermato, quanto potrei aggiungere in merito potrebbe venire visto come un tentativo<br />

di legittimare le sue osservazioni, cosa che non è necessaria.<br />

(DE) Signora Presidente, sto parlando in tedesco per dimostrare al Presidente Trichet che<br />

conosco come lui anche questa lingua. Sì, con un uomo francese, che ha già da fare più<br />

che a sufficienza, è necessario complimentarsi per il fatto di imparare la lingua <strong>del</strong>la gente<br />

tra la quale vive, poiché sta vivendo a Francoforte. Non tutti i francesi lo fanno.<br />

(Applausi)<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

Parlerò in tedesco affinché mi comprenda meglio. Vorrei fare due o tre commenti finali,<br />

perché a volte i dibattiti in Aula sembrano essere colmi di nostalgia per gli anni ‘70 e ‘80.<br />

L’Eurogruppo viene esortato a coordinare in miglior modo la politica economica <strong>del</strong>l’euro<br />

negli Stati membri. Stiamo tutti facendo <strong>del</strong> nostro meglio a questo scopo e abbiamo ora<br />

introdotto un codice di condotta in merito alla concreta politica economica in molte aree,<br />

che ci stiamo sforzando di seguire. Tuttavia, lei non può da un lato fare appello al<br />

coordinamento <strong>del</strong>la politica economica e, dall’altro, rifiutarlo nel momento in cui la<br />

politica economica orientata in quella direzione viene infine messa in pratica.<br />

Permettetemi di fare alcuni esempi. Abbiamo riformato il Patto di stabilità e di crescita nel<br />

2005. Lo scopo di parte dei contenuti <strong>del</strong>le proposte di riforma consisteva nel rafforzare<br />

il settore preventivo <strong>del</strong> Patto di stabilità, che era debole e sottosviluppato. Per rafforzare<br />

il settore preventivo <strong>del</strong> Patto di stabilità, è essenziale che i governi mantengano il<br />

consolidamento <strong>del</strong> bilancio e raddoppino i loro sforzi in questa direzione quando<br />

l’economia è in una fase positiva, al fine di costituire riserve per anni meno favorevoli, il<br />

che, nel normale mo<strong>del</strong>lo ciclico dei nostri sistemi economici, capiterà regolarmente.<br />

In questo momento stiamo attraversando tempi difficili. Non sono più tempi positivi. I<br />

governi che si sono consolidati hanno margini di bilancio a sufficienza perché gli<br />

stabilizzatori economici entrino in vigore, in un momento in cui le entrate <strong>del</strong>lo Stato<br />

stanno diminuendo. I governi che non si sono consolidati in tempi positivi non possono<br />

di certo reagire in tempi difficili.<br />

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