Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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09-07-2008<br />
IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
ci crediamo e ritengo che in un certo senso la Mauritania sia stata ingannata in questo<br />
accordo, dato che esso non contiene alcuna disposizione in merito alla compensazione<br />
concordata.<br />
Se mi è permesso, vorrei ricordarvi che quando ero a capo <strong>del</strong>la missione <strong>del</strong>l’UE in<br />
occasione <strong>del</strong>le elezioni in Mauritania, l’Unione europea si impegnò a sostenere questa<br />
giovane democrazia, tuttavia, il nostro primo atto politico è minacciare di interrompere<br />
l’accordo sulla pesca. A mio parere questa non è una politica di aiuto allo sviluppo, e vorrei<br />
sapere quale garanzia lei ci può dare, a noi membri <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong>, a proposito<br />
<strong>del</strong>la compensazione relativa alla riduzione stabilita.<br />
Jean-Claude Martinez (NI). - (FR) Signor Presidente, l’accordo sulla pesca tra l’<strong>Europa</strong><br />
e la Mauritania, sul quale la nostra collega nonché amica, onorevole Fraga Estévez, ha scritto<br />
una relazione, comprende una <strong>del</strong>le regioni più ricche al mondo in termini di risorse ittiche.<br />
Questo è il motivo per cui, per esempio, a Dakhla, l’ex capitale spagnola Villa Cisneros,<br />
situata in quella parte <strong>del</strong> Sahara occidentale ora controllato dal Marocco, l’insenatura<br />
marina lunga 40 km è conosciuta come Rio de Oro, o Fiume d'Oro, per il riflesso <strong>del</strong> sole<br />
sulle squame dei banchi di pesci.<br />
In passato, quest’abbondanza di pesce è stata causa di problemi con il Marocco. Oggi<br />
dobbiamo affrontare un problema simile, ma che riguarda la pesca in Mauritania dal 2008<br />
al 2012. In quest’area gli stock di polpo e di cefalopodi, per esempio, potrebbero diminuire,<br />
in seguito al periodo di riposo biologico, ma è un’area in cui, al contrario, la pesca di sardine<br />
è fondamentale in quanto le sardine sono predatori di polpi.<br />
In termini pratici, ciò significa innanzitutto distribuire le quote di pesca, le licenze, tra<br />
cinque paesi europei, compresi la Spagna, ovviamente, l’Italia, ma anche il Portogallo,<br />
signor Presidente, e ci sono altre navi, pescherecci congelatori, forse provenienti dagli Stati<br />
baltici. Oltre a questo, si tratta di ridurre le catture da circa 400 000 tonnellate a 250 000<br />
tonnellate poiché, stranamente, queste quote non vengono rispettate, e mi riferisco anche<br />
al Sahara occidentale controllato dal Marocco, cosa, generale Morillon, che i nostri pescatori<br />
di tonno <strong>del</strong> Mediterraneo non si sognano nemmeno.<br />
In Mauritania, la media di possibilità di pesca sfruttate oscilla tra il 90 per cento per i<br />
crostacei ad un mero 22 per cento per il tonno. Come accade per tutti questi accordi e<br />
protocolli, viene ovviamente pagata una contropartita finanziaria per ottenere il diritto<br />
alla pesca, che ammonta a circa 300-305 milioni di euro ogni quattro anni, pari a 70 o 80<br />
milioni di euro all’anno. L’onorevole Borg ha parlato <strong>del</strong>l’importanza di tale contropartita,<br />
dato che rappresenta circa il 15 per cento <strong>del</strong> bilancio annuo <strong>del</strong>la Mauritania.<br />
Quest’operazione è vantaggiosa per la Mauritania anche perché la contropartita rimane<br />
sempre più o meno allo stesso livello, mentre le catture, al contrario, stanno diminuendo.<br />
Tuttavia, i mauritani stanno causando seri problemi alle nostre navi applicando i fermi<br />
solamente per raccogliere ammende lungo il tragitto, sebbene la Commissione europea,<br />
come appena sottolineato dall’onorevole Isler Béguin, non sia stata particolarmente<br />
comprensiva in questo caso e stia oggi facendo pressioni al governo <strong>del</strong>la Mauritania.<br />
La pesca è ovviamente molto importante in queste zone, dal Marocco, per esempio da<br />
Dakhla, il pesce viene esportato in Brasile e la pesca costituisce una fonte di guadagno per<br />
l’intera città, per questo la FAO e i paesi ACP si preoccupano di creare un’industria <strong>del</strong>la<br />
pesca sostenibile e un codice di buona condotta. Signor Presidente, malgrado la condotta<br />
<strong>del</strong>la Commissione europea non sia sempre stata molto “buona” durante i negoziati con<br />
la giovane democrazia <strong>del</strong>la Mauritania, forse dovremmo accogliere con favore questo<br />
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