Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
non permettete che sia dato loro alcun cambio di vestiti. E’ questo di cui stiamo parlando<br />
e di cui la convenzione ONU sui diritti <strong>del</strong> bambino dovrebbe occuparsi.<br />
Il mio appello ad Israele è: per l’amor <strong>del</strong> cielo, non ti stai facendo molti amici in questo<br />
modo. Ti prego, Israele, ti supplico: libera i bambini!<br />
Ignasi Guardans Cambó (ALDE). - (EN) Signor Presidente, è proprio perché alcuni di<br />
noi considerano Israele una democrazia – uno stato democratico – e perché l’Unione<br />
europea lo tratta come tale, che esigiamo che renda conto <strong>del</strong>lo Stato di diritto. Se non<br />
fosse un paese democratico, non potremmo farlo.<br />
Non esiste Corte suprema per gli esclusi da tutto il sistema giudiziario. Conosciamo quello<br />
che dice la Corte suprema, però quando sei in detenzione amministrativa e non hai accesso<br />
ad alcun tribunale, non c’è sentenza <strong>del</strong>la Corte suprema che possa proteggerti.<br />
Il conflitto non può essere una scusa per queste violazioni. Rimanere neutrale e trattare<br />
queste persone come se non esistessero non significa mantenere un atteggiamento<br />
equilibrato. Questi individui sono agli arresti senza alcuna garanzia, senza processo; le loro<br />
famiglie sono fuori di sé. Spesso le loro case sono distrutte e le loro famiglie punite per<br />
quello che queste persone hanno fatto o sono accusate di aver fatto: tutto ciò merita una<br />
reazione da parte <strong>del</strong>l’Unione europea.<br />
Frieda Brepoels (PPE-DE). - (NL) Vorrei ricordare all’onorevole Tannock che questa<br />
istanza è stata sollevata non solo dalla Vicepresidente Morgantini, ma anche dai<br />
Vicepresidenti <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> McMillan-Scott e Kratsa-Tsagaropoulou <strong>del</strong> gruppo “PPE-DE”,<br />
e dagli onorevoli Bowis, Kasoulides e da me stesso. Questo per mettere le cose in chiaro<br />
fin dall’inizio. In quanto membro <strong>del</strong>la <strong>del</strong>egazione parlamentare per le relazioni con il<br />
Consiglio legislativo palestinese ho personalmente sperimentato in varie occasioni cosa<br />
significa non poter incontrare i colleghi regolarmente eletti, perché si trovano in carcere.<br />
Cosa si può dire <strong>del</strong>le tante donne e bambini sparsi nelle varie prigioni fuori dai territori<br />
palestinesi, per i quali le visite degli avvocati e <strong>del</strong>le famiglie sono quasi impossibili? Tutti<br />
hanno parlato <strong>del</strong>le condizioni quotidiane e <strong>del</strong>l’assenza di cure mediche. Per quanto tempo<br />
ancora la comunità internazionale e l’Unione europea continueranno a tollerarlo? Invito<br />
la Commissione e il Consiglio a riportare sotto controllo questa situazione inaccettabile.<br />
Bernard Lehideux (ALDE). - (FR) Signor Presidente, vorrei fare solo due osservazioni.<br />
La prima è che in questa sede alcune questioni sono recepite in modo quanto meno curioso:<br />
vengono condannate e messe in discussione sempre le stesse persone. Provate a condannare<br />
Cuba in questa sede per la presenza di prigionieri politici nelle sue carceri. E avete il coraggio<br />
di sindacare sul modo con cui ci si occupa di diritti umani nel <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong>.<br />
La seconda osservazione è che esiste una soluzione per assicurarsi che Israele rilasci chi<br />
deve essere rilasciato: basta con gli attacchi, con i bombardamenti dei villaggi israeliani,<br />
con l’uccisione di bambini, con gli attacchi con pale meccaniche, e basta far entrare bambini<br />
con le tasche piene di esplosivo. Solo a quel punto Israele rilascerà i prigionieri!<br />
Antonio López-Istúriz White (PPE-DE). - (ES) Signor Presidente, le parole <strong>del</strong><br />
Vicepresidente Morgantini sono commoventi e non possiamo fare a meno di dimostrare<br />
la nostra solidarietà per questi casi debitamente documentati di presunta violazione dei<br />
diritti umani dei prigionieri palestinesi. Dico debitamente a ragion veduta, perché alcuni<br />
onorevoli colleghi <strong>del</strong>la sinistra hanno rivolto accuse molto serie e intollerabili allo stato<br />
09-07-2008