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la civiltà nuragica - Sardegna Cultura

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occupavano, col benep<strong>la</strong>cito dei signori<br />

nuragici, opportuni punti del<strong>la</strong> costa sarda,<br />

cu.. scali attrezzati da essenziali infrastrutture<br />

civili e sacre, per farvi commercio con<br />

gli indigeni. Questi ultimi ricevevano dal<br />

mercato costiero conterie di pregio (oggetti<br />

d’oro, paste vitree, avori, forse ambre). In<br />

pari tempo derivavano all’arte protosarda stimoli<br />

e suggerimenti dell’artigianato artistico<br />

fenicio (o più <strong>la</strong>rgamente siriaco o ciprioto)<br />

che si traducono in stilismi e contenuti individuabili<br />

nel<strong>la</strong> bronzistica <strong>nuragica</strong>.<br />

Naturalmente sono fatte salve, in essa, tutte<br />

le autentiche e irriducibili caratteristiche<br />

del<strong>la</strong> tradizione « nazionale » geometrica.<br />

Infatti <strong>la</strong> componente sarda fa premio decisamente<br />

sugli apporti fenici (e sugli altri<br />

esteriori di diversa provenienza), tanto che<br />

pur essendo i fornitori vicini e presenti, non<br />

giungono nel<strong>la</strong> <strong>Sardegna</strong> dell’Vili-VII secolo<br />

a.C., gli splendidi prodotti del<strong>la</strong> toreutica<br />

fenicia orientalizzante, titolo d’orgoglio e<br />

segno del rango dei capi etruschi delle città<br />

di Caere, Preneste, Vetulonia, e del<strong>la</strong><br />

Campania, i quali si inserivano nell’attività<br />

di scambio per aumentare ricchezza e potere<br />

politico. In questa prospettiva, rispettosa e<br />

fedele al<strong>la</strong> tradizione artistica regionale,<br />

forte del<strong>la</strong> sua originalità tematica e fondata<br />

sul<strong>la</strong> propria alta specializzazione tecnologica,<br />

se pure furono possibili (come pare) presenze<br />

alle corti di prìncipi nuragici di maestranze<br />

forestiere (cipriote, urartee, luristane),<br />

i loro prodotti finirono per essere condizionati<br />

dall’arte locale. Per effetto, il piccolo<br />

tripode bronzeo, di stile geometrico, di grotta<br />

Pirosu-Santadi, tipologicamente ascrivibile<br />

al<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dei Rod Tripds » ciprioti del<br />

XII-XI sec. a.C., viene tutto rie<strong>la</strong>borato, con<br />

un processo di riduzione e ricomposizione<br />

decorativa, per aderire al gusto del posto,<br />

corrente tra <strong>la</strong> fine del IX e l’inizio dell’Vili<br />

sec. a.C. Questo, dunque, è un aspetto del<br />

rapporto tra mondo protosardo e mondi del<br />

Vicino Oriente e dell’Asia anteriore, nel<strong>la</strong><br />

IV Fase.<br />

Non meno esplicite appaiono le re<strong>la</strong>zioni<br />

Fig. 148. P<strong>la</strong>nimetrie di vil<strong>la</strong>ggi cintati nuragici (a sinistra)<br />

e ta<strong>la</strong>iotici (a destra)<br />

1. vil<strong>la</strong>ggio di Serbissi<br />

2. Pob<strong>la</strong>do di Serbissi<br />

3. Vil<strong>la</strong>ggio di Sceri<br />

4. Pob<strong>la</strong>do fortificato di Els Antigors<br />

tra potentati sardi e signorie etrusche. La<br />

<strong>Sardegna</strong> dei nuraghi si inserisce nei circuiti<br />

del commercio con i principali porti e città<br />

dell’Etruria marittima, con proprie navi onerarie<br />

derivate da tipi di scafi fenici ( hippos »,<br />

«go<strong>la</strong>h »). La grande copia di navicelle bronzee<br />

protosarde, presenti anche in Etruria «<br />

vil<strong>la</strong>noviana» soprattutto a Vetulonia e<br />

Populonia (il gran porto «tirrenico» minerario),<br />

prova l’esistenza d’una marineria <strong>nuragica</strong>,<br />

attiva nei traffici dal<strong>la</strong> fine del IX (se<br />

non prima) sino almeno al<strong>la</strong> fine del VII sec.<br />

a.C. Né va dimenticato il passo di Strabone<br />

su Sardi che avrebbero pirateggiato i lidi di<br />

Pisa. A prescindere dagli scambi sopra<br />

accennati, in bronzi e ceramiche, dall’incontro<br />

con culture, strutture produttive ed esperienze<br />

tecniche palcoetrusche, soprattutto<br />

affinate e mature nel settore estrattivo e<br />

metallurgico, poté venire incitamento e<br />

ammaestramento a imprenditori minerari<br />

nuragici, che si servivano di manova<strong>la</strong>nza<br />

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