la civiltà nuragica - Sardegna Cultura
la civiltà nuragica - Sardegna Cultura
la civiltà nuragica - Sardegna Cultura
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
eale, confortevole e igienica pur nelle<br />
grandi carenze, in confronto allo stato<br />
abitativo dei sudditi in dimore capannicole<br />
umide, a piano terra. Infatti i capi<br />
alloggiavano, nelle torri a più piani e terrazzo,<br />
nelle camere sopraelevate, che<br />
erano asciutte, illuminate e venti<strong>la</strong>te.<br />
Un recente studio sui fattori geografici<br />
del<strong>la</strong> distribuzione dei nuraghi nel<strong>la</strong><br />
<strong>Sardegna</strong> nord-occidentale (768 nuraghi<br />
in circa 3.963 kmq., densità di un nuraghe<br />
ogni 4,81<br />
kmq.), porta un notevole contributo<br />
all’ipotesi interpretativa dell’abitabilità e<br />
del controllo di tali edifizi, nonché al<br />
loró assetto e uso territoriale. Il 53,7%<br />
occupa altitudini tra i 250 e i 500 metri,<br />
in zone essenzialmente di collina. Lungo<br />
le coste, per una fascia profonda 10 km.,<br />
<strong>la</strong> densità è di un nuraghe ogni 11,44<br />
kmq., inferiore al<strong>la</strong> media, ma più del<br />
doppio in corrispondenza agli approdi<br />
naturali (1 ogni 4,79 kmq.). Il 72,7% è<br />
situato a meno di 400 metri dal<strong>la</strong> sorgente<br />
più vicina, ma per il 39,6% <strong>la</strong> distanza<br />
è inferiore ai 200 metri. Non mai ubicati<br />
sulle vette dei rilievi principali, i nuraghi<br />
di norma si elevano lungo bordi sporgenti<br />
di altopiani, lungo partico<strong>la</strong>ri strutture<br />
di declivio o corrispondentemente a<br />
gibbosità addossate a rilievi.<br />
Mancanti quasi totalmente nelle pianure<br />
alluvionali, si addensano di più nei terreni<br />
basaltici (1 nuraghe ogni 2,1 kmq.) e<br />
trachiandesitici (1 ogni 3,8) dove sono<br />
disponibili in superficie blocchi a spigoli<br />
vivi idonei per edificare a secco. Invece<br />
nei terreni metamorfici (1 nuraghe ogni<br />
16,9 kmq. e granititi (1 ogni 18,3) si registrano<br />
le densità minori poiché il materiale<br />
da costruzione o è assai scarso o è<br />
disponibile soltanto in elementi arrotondati<br />
meno idonei a far muro. Il<br />
51,1% dei nuraghi dista meno di 250<br />
metri dal corso d’acqua più vicino, ma<br />
solo il 7,2% si trova a una distanza inferiore<br />
ai 50 metri. Quasi tutti gli edifizi<br />
hanno un’esposizione rispetto al rilievo<br />
che consente una facile osservazione a<br />
valle e tutti sono strettamente legati a fattori<br />
ambientali (approdi, corsi d’acqua,<br />
valichi, guadi) e a partico<strong>la</strong>ri strutture<br />
geologiche e geomorfologiche del terreno<br />
con specificità pedologiche connesse<br />
con un’economia agro-pastorale prevalente,<br />
per non dire esclusiva. In definitiva<br />
il nuraghe quantifica e qualifica se<br />
stesso da tali condizioni di liabi/ol e, nel<br />
contempo, dà significato oggettivo e<br />
umano al medesimo, in una realtà quotidiana<br />
cli vita e di <strong>la</strong>voro.<br />
Dei vil<strong>la</strong>ggi del<strong>la</strong> Fase IT,<br />
contemporanei ai nuraghi monotorri, che<br />
dovevano essere numerosi, non si conoscono<br />
ancora resti di sicura identificazione<br />
culturale e cronologica. Essi dovettero<br />
essere assorbiti, se non cancel<strong>la</strong>ti del<br />
tutto, dagli agglomerati del<strong>la</strong> Fase III,<br />
Fig. 39. Pianta delle «tombe di giganti» I di Tamuli,<br />
Macomer (NU)<br />
43